mareomotore
mareomotóre (o maremotore) [agg. (f. -trice) Comp. di marea e motore, sul modello di elettromotore] [FTC] [GFS] Centrale m.: impianto per produrre energia elettrica sfruttando l'energia di correnti d'acqua marina suscitate dalle maree. L'utilizzazione dell'energia delle maree si è iniziata in tempi abbastanza remoti soprattutto nei luoghi dove l'ampiezza della marea è partic. elevata. Come per l'energia dei corsi d'acqua, la prima utilizzazione si è avuta intorno al sec. 12° con mulini, sulle coste bretoni. L'impianto era realizzato in un'ansa della costa, che veniva chiusa con una diga in modo da formare un bacino; durante il periodo di alta marea l'abbassamento di alcune paratoie permetteva il riempimento del bacino; l'acqua accumulata, scaricandosi durante la bassa marea, azionava una ruota a palette; naturalmente il mulino poteva funzionare solamente durante un semiperiodo di marea (cioè durante la fase di bassa marea) realizzando così un ciclo "a semplice effetto". Con l'affermarsi dell'utilizzazione su scala industriale dell'energia elettrica si pensò in seguito anche allo sfruttamento dell'energia delle maree per produrre elettricità mediante centrali con funzionamento simile, in linea di principio, ai vecchi mulini: l'acqua accumulata in un bacino doveva azionare, con il dislivello imposto dall'ampiezza della marea, una turbina idraulica collegata con un generatore elettrico. Molti studi e progetti di massima sono stati effettuati in vari paesi, ma l'imponenza e il costo delle opere hanno sconsigliato per molti anni il passaggio alla fase di realizzazione. La prima centrale m. con caratteristiche industriali è entrata in funzione soltanto nel 1966 in Francia nell'estuario della Rance, vicino a Saint-Malo. L'impianto consiste di uno sbarramento della lunghezza di 750 m, il quale forma un bacino di 4.3 km2 al livello di bassa marea e di circa 22 km2 quando l'alta marea raggiunge la quota di 13.5 m (il volume d'acqua utilizzabile è di circa 184 milioni di m3); nella centrale, collocata entro lo sbarramento, sono installati 24 gruppi da 10 MW dotati di una speciale turbina a flusso assiale, detta "a bulbo", il cui funzionamento è possibile con flusso d'acqua sia in un verso, sia nel verso opposto; l'energia elettrica può essere prodotta sia nella fase di riempimento sia in quella di svuotamento del bacino, realizzando così un ciclo "a doppio effetto". La crescente riduzione dei costi dell'energia prodotta negli impianti termoelettrici e nucleotermoelettrici ha sconsigliato poi la realizzazione di altre centrali m. (la decisione della costruzione dell'impianto della Rance fu presa durante la crisi petrolifera seguita alla vicenda di Suez, nel 1956), anche se non è da escludere che vengano attuati alcuni progetti che sono stati elaborati in vari paesi con coste ad alta escursione di marea.