Figlio (m. 1329) di Matteo I e di Bonacossa Borri, si distinse per qualità di condottiero. Nel dic. 1313 conquistava Tortona; nel luglio 1315 sbaragliava, alla confluenza della Scrivia nel Po, Ugo del Balzo siniscalco di re Roberto e i suoi alleati. Nella lunga lotta dei guelfi e di papa Giovanni XXII contro la signoria viscontea, fu dal padre incaricato dell'assedio di Genova (cominciato nell'apr. 1318) in appoggio ai fuoriusciti ghibellini capeggiati dai Doria e dagli Spinola; insieme fronteggiava i nemici in Piemonte, battendo il 2 dic. 1320 a Moncastello Ugo del Balzo e il 6 luglio 1322 a Bassignana sul Po Raimondo di Cardona. Ebbe poi larga parte nella difesa di Milano del 1323-24 contro l'esercito guelfo pontificio. Geloso di Galeazzo, che si comportava come unico signore, nel 1327 Marco si accordò con l'imperatore Ludovico il Bavaro, sceso a Milano per l'incoronazione, per togliere la signoria al fratello, ma le sue speranze di prenderne il posto rimasero deluse. Fu poi incaricato da Ludovico di risolvere una contesa fra i Lucchesi e i mercenarî tedeschi ribellatisi e chiusisi nel castello del Cerruglio presso Lucca. Ritornato a Milano nell'ag. 1329, tenne un contegno ostile verso i fratelli e il nipote Azzone e il 4 sett., forse per ordine dello stesso Azzone, fu ucciso e gettato da una finestra del palazzo visconteo.