BUSCA, marchesi di
, Erano un ramo della grande famiglia aleramica e derivarono da Guglielmo, uno dei figli del marchese aleramico Bonifacio del Vasto, morto dopo il 1125. Guglielmo fu padre di Manfredo I e di Berengario. Manfredo I, detto Lancia, marchese di B. e conte di Loreto, si spense intorno al 1215, e la sua figliolanza legò nome e fortuna alle sorti dell'imperatore svevo Federico II. Mentre infatti il primogenito Galvano, seguendo le vicende del nipote, il re Manfredi, e di Corradino, era decapitato da Carlo d'Angiò insieme coi figli, dopo la battaglia di Tagliacozzo (1268), Manfredo II fu vicario imperiale nell'Italia superiore tra il 1238 e il 1250, Federico fu conte di Squillace. Bianca, poi amata da Federico II, diede a questo due figli: Costanza, sposa di Giovanni Isacco Ducas, imperatore di Nicea, e Manfredi (1231-66), il biondo e sventurato re di Sicilia, caduto a Benevento. Da Galeotto, figlio di Galvano, decapitato anch'esso dopo Tagliacozzo, derivarono i Lancia di Sicilia.
Quanto alla linea rimasta in Piemonte, Manfredi II fu padre di Isolda, sposa di Bertoldo, marchese di Hohenburg, e vicario di Corrado III nel reame di Sicilia (1254-56). Da Berengario invece, fratello di Manfredo I, derivò il ramo feudale dei signori di Rossana e in seguito, con Manfredi III, quelli dei signori di Neviglio, che si spense nel sec. XVIII, con Vincenzo Aleramo; della Rocchetta, che ebbe termine con Vincenzo Maria (1824); e di Cossano, anch'esso finito nella seconda metà del sec. XVIII.
Bibl.: C. Merkel, Manfredi I e Manfredi II Lancia, Torino 1886; A. Manno, Il Patriziato subalpino, II, Firenze 1907, pp. 464-68.