Nome comune attribuito a molte specie di piante legnose, che crescono nei paesi tropicali sulle sponde delle lagune salmastre, sulle spiagge basse e fangose, allagate permanentemente o durante l’alta marea, nonché lungo gli estuari dei grandi fiumi. Esse costituiscono una fitta vegetazione, con caratteristiche singolari, per via delle grandi radici aeree e a trampolo, che si ramificano prima di raggiungere la superficie dell’acqua, e degli pneumatofori, portati spesso all’estremità di apici radicali fuoriuscenti dall’acqua (v. fig.). Le m. appartengono a 9 famiglie di Dicotiledoni (Rizoforacee, Meliacee, Sonneratiacee, Verbenacee ecc.). Si possono distinguere le m. occidentali, composte di sole 4 specie, diffuse lungo le coste occidentali dell’Africa e le coste americane, e le m. orientali, estese dall’Africa orientale alla Micronesia. La forte insolazione cui sono esposte le parti vegetative, innanzi tutto le foglie, e il suolo pervaso da soluzioni saline concentrate, determinano varie strutture xeromorfe. Diverse Rizoforacee sono vivipare: la piantina si sviluppa e l’ipocotile si allunga di vari decimetri, a spese dell’albume, quando il frutto è ancora attaccato alla pianta. I disseminuli di molte specie sono atti a galleggiare e a conservare per lungo tempo la capacità germinativa, contribuendo così alla vasta dispersione di questi vegetali. La vegetazione a m. rappresenta un habitat particolare che ospita numerose specie di Molluschi, Crostacei, Pesci, Rettili ecc., grazie all’abbondanza di nutrimento e di siti di rifugio.