Marsh, Mae (propr. Wayne Marsh, Mary)
Attrice cinematografica statunitense, nata a Madrid (New Mexico) il 9 novembre 1895 e morta a Hermosa Beach (California) il 13 febbraio 1968. Fu una delle attrici preferite di David W. Griffith che la scritturò per diversi film, considerati dei classici, tra cui The birth of a nation (1915; Nascita di una nazione) e Intolerance (1916), nei quali ricopriva ruoli di ragazze spesso destinate a tragica fine. Negli ultimi venticinque anni della sua carriera apparve come caratterista in quasi tutti i film di John Ford.Orfana di padre a quattro anni, perse il patrigno nel terremoto di San Francisco del 1906 e in quello stesso anno si trasferì con la famiglia a Los Angeles dove studiò in un istituto religioso. Iniziò a lavorare come comparsa alla Biograph Company dove nel 1912 fu notata da Griffith che la volle come protagonista di Man's genesis e del cortometraggio The New York hat (Il cappello di Parigi). Griffith, che vide in lei, nella sua espressione sognante, l'incarnazione della femminilità dolce e positiva, in grado di tener testa alle avversità della vita, le affidò il ruolo di Naomi in Judith of Bethulia (1914; Giuditta di Betulia), ma il personaggio per il quale viene ricordata è quello dell'eterea Flora Cameron che, in The birth of a nation, preferisce togliersi la vita pur di non farsi violentare dal nero Gus (Walter Long). Nel successivo Intolerance è memorabile nell'episodio moderno, nel commovente ruolo della madre.
Si ritirò all'inizio degli anni Venti dopo aver sposato l'agente pubblicitario L. Arms, ma tornò a recitare occasionalmente per Griffith in The white rose (1923; La rosa bianca). Trascorse quindi un lungo periodo in Germania dove apparve in Arabella (1924) di Karl Grune e in Gran Bretagna, dove è la sfortunata Odile Etrange protagonista di The rat (1925; Il sorcio di Parigi) di Graham Cutts. Costretta a tornare a Hollywood nel 1931 dopo che la crisi di Wall Street aveva dissolto il suo patrimonio, interpretò Over the hill (1931; Mamma) di Henry King. Di particolare risalto è la sua interpretazione in Little man, what now? (1934; E adesso, pover'uomo?) di Frank Borzage, dal romanzo di H. Fallada. Lavorò come inappuntabile caratterista per trent'anni, diretta da ottimi registi tra cui Elia Kazan, Raoul Walsh e Fritz Lang, talvolta neanche accreditata nei titoli, e per un quarto di secolo fu una presenza ricorente nei film di Ford: da How green was my valley (1941; Com'era verde la mia valle) a Cheyenne autumn (1964; Il grande sentiero).
Nel 1921 aveva scritto un saggio sulla recitazione dal titolo Screen acting.