BROGGI, Luigi
Nacque a Milano il 6 maggio 1851. Allievo di Camillo Boito all'Accademia di Brera, dal 1879 esercitò la professione di architetto, con studio a Milano. Tra il 1884 e il 1890 si inserì nel dibattito sulla sistemazione della ex piazza d'Armi, proponendo una striscia verde fra il castello e l'arco della Pace, e un parco con ippodromo a S. Siro dotato di lago e di un sovrappasso sulla cintura ferroviaria, reciprocamente collegati da un viale alberato (cfr. L. B., Il nuovo parco a Milano, Milano 1890, e Il nuovo parco di Milano dell'arch. B. con tavola topografica, s.d.). Nel progetto è rappresentato il parallelismo figurativo con la soluzione parigina dal Louvre al Bois de Boulogne (ill. in Reggiori, 1947, p. 411). Nel 1889, con G. Sommaruga, vinse uno dei cinque premi (lire 5.000) del concorso per il Progetto del nuovo palazzo del parlamento in Roma (s.l.). All'Esposizione di architettura di Torino dell'anno seguente il B. espose insieme con il progetto per il monumento alle Cinque giornate, per cui fu anche premiato - il progetto del Parlamento, lodato dal Carocci (in Arte e storia, n.s., I [1890], p. 15) ma criticato, quanto a funzionalità, dal Tango (ibid., p. 17). Sempre con il Sommaruga il B. progettò e costruì (1889) il pal. Broggi che, per difficoltà finanziarie, fu subito venduto alle Assicurazioni d'Italia.
Posto all'angolo tra via Dante e via Meravigli, appartiene al gruppo di costruzioni preparate secondo comuni norme per l'apertura di via Dante (1889), oggetto di un concorso (1893) in cui il B. non. si classificò tra i primi, nonostante "i pregi non comuni di costruzione e distribuzione" sottolineati nella relazione della Commissione municipale; vi si notano i primi accenni di stile floreale, forse dovuti all'influsso del Sommaruga (il palazzo fu sopraelevato dopo il 1945).
Dal 1892 al 1895 il B. insegnò geometria, cinematica e disegno di macchine come secondo professore aggiunto all'Accademia di Brera. Abbandonata la professione all'inizio della prima guerra mondiale, si occupò solo di opere filantropiche, e fino alla morte fu insegnante e preside della scuola tecnica letteraria femminile Adele Martignoni, ove operò complessivamente per quarant'anni.
La sua figura è descritta da P. Mezzanotte (Itinerari sentimentali, Milano 1960, I, p. 114) che lo conobbe: "bell'uomo, elegante in ghette bianche e occhiali d'oro, viso largo e colorito, barba biondorossa ben curata...".
Morì a Milano il 14 ott. 1926.
Il B., per quanto trascurato dalla critica, fu progettista di primo piano, protagonista, col Beltrami, dell'ultimo periodo eclettico e romantico a Milano. Ha, anzi, anche superato questi atteggiamenti stilistici: nell'edificio per i magazzini Contratti in via T. Grossi (1902-03) - la sua opera più significativa e uno degli esempi più interessanti del floreale italiano (v. Reggiori, 1947, p. 326; Bossaglia, p. 123) -, abbandonando gli schemi eclettici egli si inserì nella cultura europea (precedentemente aveva visitato le principali città di Europa: cfr. il volumetto autobiografico Gite d'un architetto, Milano 1887). Le sue opere qualificano una parte del centro tardo-ottocentesco della città (Cordusio, via Dante, piazza Castello e adiacenze), ed egli è stato presente in ogni dibattito sulla sua trasformazione, dagli interventi urbanistici al concorso per la facciata del duomo (difese il progetto del Beltrami), alla polemica contro lo stesso Beltrami in difesa del progetto di un "grattanuvole" in piazza S. Giovanni in Conca ("mi ripugna di escludere a priori che anche in un edificio a molteplici piani si possano trovare forme e linee che rispondano a un concetto d'estetica" lettera al direttore in Corriere della Sera, 6nov. 1910). Godette il favore della famiglia reale e soprattutto della regina Margherita e fu l'architetto di diversi istituti bancari; progettò ville nei dintorni di Milano, monumenti funerari nel Cimitero monumentale (cfr. Ill.ital., 4 ag. 1895, p. 71) e a Pallanza (quello della famiglia Branca: cfr. Ill.ital., 1º genn. 1905, pp. 11 s.); del 1898 è il progetto del Grand Hotel delle Terme di Salsomaggiore; agli inizi del '900 sistemò l'albergo Continentale di via Manzoni a Milano, e negli anni seguenti costruì diversi alberghi a Genova.
Cultore di storia dell'architettura, il B. fu autore di molti opuscoli, dedicati in parte all'illustrazione e pubblicizzazione di proprie opere; li pubblicò quasi sempre presso la casa editrice Bernardoni di C. Rebeschini, che però viene indicata con nomi diversi. Qui di seguito un elenco dei suoi scritti non menzionati all'interno della voce; quando non è altrimenti indicato, s'intende che sono pubblicati a Milano: L'edificio del Teatro della Scala in Milano,memorie di L. B., 1878; L'architettura all'Esposizione universale di Parigi del 1878, 1878; L'architettura italiana all'Esposizione universale di Parigi, 1878; Progetto di un nuovo quartiere per caseggiati e villini e della sua congiunzione col centro della città,contrapposto con quello dell'ing. Maraini, 1880, con disegno; Sull'indirizzo artistico e costruttivo dei nuovi quartieri: conferenze tenute nella sala del ridotto del Teatro alla Scala il giorno 29 apr. 1888, 1888; Casa di abitazione eretta in Milano,via Sempione,l'anno 1889..., 1890; La prima Esposizione d'architettura a Torino: conferenza tenuta il 14 dic. 1890nella grande aula dell'Accademia Albertina di belle arti in Torino, 1891; Reale Accademia di Belle Arti in Milano. Le Accademie e gli artisti, 1894; Sull'insegnamento del disegno, 1894; Relazione sulla decorazione del palazzo civico in pietra artificiale, Spezia 1902; La scuola professionale muraria di Milano, 1913; La villa di S. M. la regina madre d'Italia Margherita di Savoia a Bordighera, 1923; Le residenze di S. M. la regina Margherita, Bergamo s.d.
Diamo inoltre un elenco cronologico delle opere del B. che non siano state già menzionate; se non altrimenti indicato, si intende che esse sono a Milano: progetto di un ossario ai caduti della battaglia di Novara, a forma di piramide (primo premio al concorso, fu realizzato sui luoghi della battaglia, in pietra di Sarnico, nel 1879;oggi noto come ossario della Bicocca: cfr. Illustrazione italiana, 30marzo 1879, pp. 197 s.);cucine economiche (per le mense popolari) in viale Monte Grappa, iniziate il 1º giugno 1883 e aperte il 15 dic. 1883 (in stile neoromanico con facciata in mattoni a vista: cfr. Milano tecnica, e R. Gabetti, in La Casa, 1960, 6, p. 21, che sbaglia la datazione e le definisce "un'altra opera sociale vestita nelle caste murature del migliore neoromanico nostrano"); casa Candiani, in via G. B. Vico, angolo con via Ochetta (oggi via Bandello), in costruzione nel 1885 (T. V. Parravicini, in Milano tecnica, p. 380), terminata intorno al 1890 (in cotto, di stile bramantesco, con finestre bifore rinascimentali, esempio tipico di stile romantico); asilo Fogliani, in via Vigentina, costruito per un lascito di S. Fogliani, attribuibile al periodo 1885-1890, in stile lombardo, con facciata in mattoni paramani e pietra di Verona (progetto in Milano tecnica, tav. XLVII); teatro pompeiano, edificio provvisorio per l'esposizione di Milano, 1894; case Torelli-Viollier, via Paleocapa 4 e 6, iniziate il 1º febbr. 1895, ultimate nel 1895 (Ornato Fabbriche, cart. 192); casa Sardi, via Paleocapa 3, 1898, in stile rinascimentale toscano; palazzo della Vecchia Borsa (oggi Posta), largo Cordusio, progettato nel 1899, terminato il 4 ott. 1901 (Ornato Fabbriche, cart. 246; il B. stesso, Ilnuovo palazzo della Borsa, Milano 1901, lo definiva in stile "dell'epoca papale romana del sec. XVI"); l'attigua palazzina Vonwiller, via Armorari angolo via Cordusio, del 1901, che assieme al palazzo della Vecchia Borsa costituisce una delle testimonianze più interessanti dell'eclettismo del B. (cfr. Illustr. ital., 13 ott. 1901, p. 262); palazzo del Credito Italiano, piazza Cordusio, angolo via Broletto, terminato il 30 giugno 1902 (Ornato Fabbriche, cart. 260); restauro ed ampliamento del settecentesco palazzo Bellini a Novara, trasformato in sede della Banca popolare (progetto del 1903; lavori tra il 1904 e il 28 ott. 1907; fu aggiunto il balcone centrale; cfr. L. B., Il restauro dello storico pal. ... ora sede della Banca popolare, Milano 1908; Illustr. ital., 13 sett. 1909, pp. 281 s.); palazzo della Banca d'Italia, via Armorari angolo via Bocchetto, in collaborazione con C. Nava, 1907-1912: rappresenta un ritorno ai modi eclettici (cfr. L. B.-C. Nava, Ilnuovo palazzo della Banca d'Italia, Milano 1914); salone centrale nel conservatorio G. Verdi, con C. Nava, 1908, distrutto (cfr. Illustr. ital.., 3 genn. 1909, p. 8); progetto, con C. Nava, di un asse trasversale da piazza Scala a San Babila, da inserirsi nel piano regolatore, 1909; Cassa di Risparmio di Alessandria, 1909, e di Genova, Parma e Voghera; Banca popolare di Lodi; villa di Margherita di Savoia a Bordighera (progetto del 1914, finita nell'ottobre 1915), in stile "barocchino del '700" (vedi L. B.-G. Gallavresi, Margherita di Savoia, Milano 1908, p. 108).
Fonti e Bibl.: Milano, Arch. dell'Accademia di Brera, cart. 8, fasc. VI; Arch. Civico del Comune di Milano, Ornato fabbriche, cartelle 192, 246, 260; Milano tecnica dal 1854 al 1884, a cura del Collegio degli ingegneri ed architetti, Milano 1885, pp. 323, 348, 380; Le fabbriche erette sulla nuova via Dante..., relazione della Commissione municipale per l'esame, giudizio e conferimento dei premi, Milano 1893, pp. 7, 12 s. (riguarda il palazzo Broggi); Milano e l'esposizione del 1894, n. 2, p. 1; Rivista dell'esposizione di Milano, 22 dic. 1901; E. Verga-U. Nebbia-E. Marzorati, Milano nella storia,nella vita contemporanea..., Milano 1906, pp. 338, 368, 541; U. Ojetti, L'arte nell'esposizione di Milano, Milano 1906, p. 147; Necrologi, apparsi oltre che nella stampa quotidiana, in Emporium, LXIV (1926), p. 272 e in L'illustraz. ital., 24 ott. 1926, p. 342; Milano nel 1926, a cura del Comune di Milano, Milano 1926, p. 91; F. Reggiori, Milano 1800-1943, Milano 1947, pp. 156, 182, dis. 183, 211, 250, 320, 323-326, 379, 398, 409, dis. 411, 442 foto, 445; P. Mezzanotte-G. C. Bascapè, Milano nell'arte e nella storia, Milano 1968, ad Indicem;C. L. V. Meeks, Italian Archit. 1750-1914, New Haven-London 1966, pp. 236, 356, 418; F. Borsi, Architettura dell'Unità d'Italia, Firenze 1966, pp. 187, 203; R. Bossaglia, Il liberty in Italia, Milano 1968, pp. 86, 123, 158; F. Reggiori, Milano liberty,panorama di architettura, Milano s. d. (ma 1970), pp. 23, 35, 37, 107, 109; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 51; Encicl. Ital., VII, p. 914.