BORGHI, Luigi
Nato a Gallarate il 27 giugno 1812 da Carlo e da Maria Rosa Alberti, ereditò dal padre e dagli zii paterni Pasquale e Francesco una fiorente industria tessile.
Fondatore dell'azienda era stato infatti Pasquale, che nei primi anni dell'800 aveva iniziato un'attività commerciale e industriale nel settore tessile. Dopo un periodo di difficoltà dovuto alla situazione politica della Lombardia, nel 1819 questi aveva acquistato un vecchio mulino a Varano (Varese) sul canale Brebbia e ne aveva ricavato, primo in Italia, una filatura meccanica. Determinante per la scelta del luogo fu, oltre che la disponibilità della forza motrice idraulica, l'orientamento di quasi tutti gli industriali tessili lombardi a quel tempo. Infatti, dopo che nella seconda metà del sec. XVIII un gran numero di industrie per la filatura e la tessitura del cotone si erano trasferite nel Lecchese, ai primi del sec. XIX, contando sui favori prima della legislazione napoleonica e poi sull'incentivazione allo sviluppo dell'industria data dal governo austriaco, alcuni imprenditori come Andrea Ponti, Costanzo Cantoni, lo svizzero Schoch e i Borghi impiantarono le loro fabbriche nella fascia di territorio delineato da nord a sud dall'Olona e dal Brebbia. L'avvio di industrie, che impiegavano fin dall'inizio macchine con forza motrice meccanica, favorì il rapido espandersi del settore tessile lombardo.
Già nel 1826 Pasquale Borghi acquistò dai Dandolo di Varese e da altri piccoli proprietari tutte le terre attorno a Varano fino ai paesi vicini di Biandronno, Ternate e Corgegno. Di questa vasta proprietà resta traccia nel nome del paese che fu modificato in Varano Borghi. La ricchezza e la solida attività industriale posero subito Pasquale, più ancora che i fratelli, in posizione di netto rilievo politico e sociale, tanto che dal 1829 al 1831 lo troviamo primo deputato dell'Estimo e amministratore del Luogo pio elemosiniero, un'istituzione per l'assistenza ai poveri, ai disoccupati e all'infanzia. Morì nel 1836, lasciando eredi dell'impresa i fratelli e i nipoti.
Il B., formato agli ideali democratici (la madre apparteneva a famiglia di tradizione giacobina), entrò, forse nel 1831, nella Giovine Italia e nel 1833 fu arrestato dalla polizia austriaca insieme con il fratello Giuseppe, subendo una condanna a morte commutata nel carcere duro per avere partecipato alle cospirazioni del 1832-33. Liberato, fu costretto all'esilio in Inghilterra (1840), ove poté conoscere le macchine e l'organizzazione dell'industria tessile inglese; inviò quindi a Varano una motrice a vapore di fabbricazione belga, contribuendo notevolmente all'espansione dell'azienda che nel 1841 assunse la ragione sociale di "Cotonificio Pasquale e Fratelli Borghi" e ottenne come ditta privilegiata la privativa per alcuni prodotti cotonieri.
Della solidità dell'impresa fanno fede alcuni dati statistici. Nel 1844 il cotonificio occupa trecentoventi lavoratori tra uomini, donne e bambini ed è organizzato con criteri di fabbrica; nel 1852 è installata nello stabilimento di Varano una macchina a vapore, che ancora nel 1857 è la sola impiantata in uno stabilimento tessile del Comasco, dove, peraltro, sono attive ditte come la Schoch, la Frej, la Grassi F.lli e la Crespi Buccellati. Lo stabilimento di Varano dal 1836 al 1854 aveva più che triplicato il numero dei fusi attivi portandolo da 2.200 a 7.000 circa; nel 1856 ebbe in dotazione un gasometro per l'illuminazione. Anche i livelli salariali erano più elevati nel cotonificio Borghi che in altre industrie tessili della zona. La ditta Schoch, per esempio, nello stabilimento di Malnate, pagava da un massimo di lire 1,40 al giorno per gli uomini e un minimo di 0,36 per i fanciulli sotto i 14 anni, mentre le retribuzioni della Borghi andavano da circa 4,0 a 0,80 lire per le corrispondenti categorie (Zaninelli, pp. 97 e 100).
Rientrato in Italia, il B. venne nominato il 25 giugno 1848 comandante della guardia nazionale gallaratese, ma al ritorno degli Austriaci in Lombardia fu costretto ancora a fuggire per evitare l'arresto. Poté ritornare in patria nel settembre 1849, dedicando da allora tutte le sue energie alla guida dell'industria; nell'estate del 1859, quando Garibaldi giunse a Castelletto (Varese) con i cacciatori delle Alpi, l'ospitò assieme al commissario regio La Farina.
Il B. morì il 23 dic. 1859.
Dal 1859 l'industria fu guidata dall'altro nipote di Pasquale, Paolo, quindi dai figli di Luigi, Napoleone, Pio e Antonio, finché nel 1917 il Cotonificio Pasquale e Fratelli Borghi passò sotto controllo della società francese "Textiloses et Textil", ora consociata con il Cotonificio Cantoni.
Bibl.: Per le scarse notizie su Pasquale Borghi, pioniere dell'industria tessile, cfr. R. Tremelloni, L'industria tessile italiana..., Torino 1937, p. 34; C. Bozzi, Ponti,Borghi,e Cantoni pionieri dell'industria nazion., in Rass. gallaratese di storia e d'arte, n.s., X (1951), pp. 11-22, che stabilisce il 1819 come data certa dell'impianto della prima filatura meccanica di cotone in Italia: la data è ripresa e confermata in A. Fossati, Lavoro e capitale in Italia, Torino 1955, p. 98; B. S. Clough, Storia dell'econ. ital. dal 1861 ad oggi, Bologna 1965, p. 83. Sull'attività industriale del cotonificio Pasquale e Fratelli Borghi, cfr. G. Frattini, Storia e statistica della industria manifatturiera in Lombardia, Milano 1856, che offre dati statistici ripresi da S. Zaninelli, L'industria del cotone in Lombardia dalla fine del Settecento alla unificazione del paese, Torino 1967, pp. 28-38, 60-80, 128; P. Rossi, Dall'Olona al Ticino. Centocinquant'anni di vita cotoniera. Profili, Varese 1954, p. 144; Varano Borghi: una famiglia di pionieri dell'industria tessile, in Rass. gallaratese di storia e d'arte, XXIII (1964), pp. 183 s.; M. Turla, Origine e sviluppo dell'industria cotoniera gallaratese,ibid., XXIV (1965), pp. 33-46; B. Caizzi, Storia dell'industria italiana..., Torino 1965, pp. 299 s.; da notare che in un attento articolo apparso su Il Politecnico (Milano), XVII (1863), pp. 284 ss. (La cultura e l'industria tessile del cotone in Italia e fuori), non sono citati i Borghi. Sul B. cfr. anche G. Macchi, Il patriota gallaratese L. B., Gallarate 1945.