BAILLE, Ludovico
Nacque a Cagliari il 3 febbr. 1764 da Giovanni Cesare, console di Spagna in Sardegna, e da Gerolama Bogliolo. Frequentò l'università della sua città, addottorandosi in diritto il 30 apr. 1784; coltivò però con grande interesse anche gli studi umanistici e quelli di scienze economiche. Si trasferì a Torino nel 1786, quale addetto alla legazione spagnola e colà proseguì sotto la guida di Giuseppe Vernazza di Fresnay i suoi studi, occupandosi di antichità classiche. In relazione con alcuni fra i più noti eruditi, fu in particolare in corrispondenza con Saverio Mattei, Gaetano Marini, Carlo Fea, Angelo Maria Bandini, Ferdinando Fossi, Tommaso Valperga di Caluso, Ireneo Affò, Vittorio Filippo Melano di Portula e col canonico Francesco Gemelli, che si occupava del progetto di riforma della Sardegna. Il B. studiò soprattutto negli archivi e nelle biblioteche tutto ciò che riguardava la sua isola, mentre con lo stesso fine compiva lunghi viaggi per l'Italia, specie negli anni 1788-1789 e dopo l'entrata dei Francesi in Piemonte. Preoccupato di raccogliere e conservare i più importanti reperti attinenti alla storia della Sardegna, come monete, lapidi, iscrizioni, sarcofaghi, armature, ecc., insisté presso il ministro dell'Istruzione piemontese perché presso l'università di Cagliari venisse creato un museo di archeologia e di storia naturale, invocando inoltre disposizioni governative che vietassero la uscita dall'isola di monete e altri oggetti d'importanza storica o archeologica.
Rientrato a Cagliari nel febbraio del 1800, si adoperò per la valorizzazione della Reale Società agraria ed economica, della quale, nel 1804, compilò gli statuti e fu nominato segretario perpetuo: nel 1806 teneva anche l'orazione ufficiale di apertura della prima seduta pubblica della società. Intanto, dal 1805, aveva la carica di censore dell'università, carica che conservò sino al 1810 e quindi ebbe nuovamente dal 1824 alla morte. Nel 1807 compì un viaggio attraverso l'isola alla ricerca di documenti e libri rari conservati nelle biblioteche dei conventi. Fra il 1826 e il 1834 fu in rapporti epistolari con V. Angius, che si era avviato agli studi di erudizione sarda: l'Angius fra il 1837 e il 1839 doveva poi collaborare col B. quale suo vicebibliotecario a Cagliari. Il B. infatti era stato nominato presidente della Biblioteca Reale con patente del 18 apr. 1827, succedendo in tale carica al senatore Domenico Alberto Azuni: sotto la sua direzione la biblioteca venne arricchita di numerose opere di carattere scientifico, specie riguardanti la medicina, la chirurgia, la storia naturale. Il B. esercitò anche l'attività forense, ma soprattutto si occupò di questioni e di consulenze commerciali, e in tale veste trattò gli affari commerciali della Spagna, della Toscana e di Lucca, come console di questi stati in Sardegna. In materia compì anzi studi specifici sulla tradizione giuridica circa le prerogative dei consoli marittimi, lasciando un lavoro inedito dal titolo Extrait des opinions des auteurs les plus célèbres sur les prérogatives et droits des consuls maritimes (datato Torino 1792).
Il B. fu socio di diverse Accademie italiane, fra le quali quella delle Scienze di Torino e della Labronica di Livorno, e di società straniere (Società mineralogica di Iena e Società botanica di Ratisbona); il 20 apr. 1833 ebbe la nomina a membro della Deputazione di storia patria di Torino. Morì a Cagliari il 14 marzo 1839.
Per disposto testamentario il B. destinò la sua ricchissima raccolta di carte e libri alla biblioteca universitaria di Cagliari: la donazione fu eseguita dal fratello Faustino Cesare, giurista e letterato anch'egli di certa notorietà, l'8 marzo 1840.
Per l'elenco delle opere a stampa e manoscritte del B., vedi R. Ciasca, Bibliografia sarda, I, Roma 1931, pp.119-124. Fra i lavori a stampa vanno ricordati alcuni saggi ad illustrazione di diplomi, sigilli ed iscrizioni romane (Sigillo dei bassi tempi illustrato, Torino 1797; Sigillo II dei bassi tempi illustrato, ibid. 1800; Iscrizione romana illustrata, ibid. 1820; Iscrizione solcitana, Genova 1820; Lezione intorno ad un diploma di demissione militare dell'imperatore Nerva ritrovato in Sardegna, in Mem. d. R. Accad. d. scienze di Torino, XXXV [1831], pp. 201 ss., ecc.), oltre ad alcuni scritti celebrativi dei Savoia e di occasione. Fra i manoscritti, conservati nella raccolta che dal B. prende il nome, si trovano diversi lavori di storia sarda (antichità romane, origine dei presidi nell'isola, documentazione sui funzionari pisani in Sardegna, brevi lavori di storia letteraria, ecc.) ed annotazioni di economia civile. La fama del B., più che alle sue opere, è dovuta alla sua attività di raccolta e organizzazione e al prezioso lascito.
Fonti e Bibl.: P. Tola, Diz.biogr. degli uomini illustri di Sardegna, III, Torino 1838 [ma 1839], pp. 331-337; P. Martini, Catal. d. bibl. sarda dei cav. L. B. preceduto dalle memorie intorno alla di lui vita, Cagliari 1844; G. Siotto Pintor, Storia letteraria di Sardegna, IV, Cagliari 1843-1844, vedi Indice; E. De Tipaldo, Biogr. degli italiani illustri, X, Venezia 1845, pp. 211-216; A. Manno, L'opera cinquantenaria della R. Deputazione di storia patria di Torino, Torino 1884, pp. 137 s.; A. Taramelli, Guida del Museo nazionale di Cagliari, in Arch. stor. sardo, X(1915), p. 264; M. Parenti, Aggiunte al diz. bio-bibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani di Carlo Frati, I, Firenze 1957, pp. 60 s.