LAMA, Luciano
Sindacalista e uomo politico, nato a Gambettola (Forlì) il 14 ottobre 1921. Laureatosi in Scienze politiche all'Università Cattolica di Milano e in Scienze sociali all'università di Firenze, partecipò alla Resistenza con incarichi di responsabilità nelle Brigate Garibaldi. Vice segretario della CGIL nel 1947, ebbe le funzioni di segretario sia nella federazione dei lavoratori chimici che in quella degli operai metallurgici. Nel 1956 entrò nel Comitato centrale del PCI e dal 1958 al 1969 fu deputato alla Camera. Nel 1961 divenne segretario nazionale della CGIL e nel 1970 segretario generale della stessa Confederazione (nel 1969 si era dimesso da tutte le cariche politiche e parlamentari), alla cui guida rimase dal 24 marzo 1970 al 28 febbraio 1986.
Fin dagli inizi caratterizzò la sua politica nella costante ricerca dell'unità sindacale e nell'attenzione alle mediazioni fra le varie componenti del movimento dei lavoratori. In anni di forte tensione politica e sociale L. fu considerato, dall'estrema sinistra studentesca, il simbolo di un sindacalismo rinunciatario e disposto al compromesso. Per questo motivo il 17 febbraio 1977 fu oggetto di una dura e violenta contestazione da parte dell'autonomia operaia e di altri gruppi, che gli impedì di tenere un comizio all'interno della Città universitaria di Roma, occupata dagli studenti. Particolare rilevanza assunse nell'ambito della sua segreteria la svolta operata nel febbraio del 1978 dal sindacato nel congresso di Roma (la cosiddetta ''svolta dell'Eur''). In quel congresso, di fronte all'acutizzarsi della crisi economica, L. riorientò la strategia sindacale accettando un contenimento dei salari in cambio di una politica di riforme che avrebbe dovuto essere particolarmente attenta al problema dell'occupazione. Questa strategia s'inseriva in un contesto politico segnato dagli inizi della collaborazione tra i tradizionali partiti di governo e il Partito comunista.
Il 28 febbraio del 1986, in apertura del Congresso della CGIL tenutosi a Roma, L. si dimise dalla carica di segretario generale, che passò ad A. Pizzinato. È stato eletto al Senato per il PCI nel 1987 e riconfermato nelle elezioni dell'aprile 1992 nelle liste del PDS. Dal 1987 ricopre la carica di vicepresidente del Senato.
Ha pubblicato: Il sindacato nella crisi italiana (1977); Intervista sul sindacato (a cura di M. Riva, 1976); Intervista sul mio partito (a cura di G. Pansa, 1987); Il sindacato italiano nel secondo dopoguerra (1991).
Bibl.: S. Turone, Storia del sindacato in Italia. Dal 1943 al crollo del comunismo, Bari-Roma 1992.