CASALINI, Lucia
Nata a Bologna nel 1677 da Antonio e Antonia Bandieri, dopo aver ricevuto i primi ammaestramenti dal cugino Carlo Casalini, passò a lavorare nella bottega di G. G. Dal Sole, dove conobbe il pittore Felice Torelli, che poi sposò. Dal loro matrimonio nacque Stefano, anche egli pittore.
I suoi biografi, G. P. Zanotti (1739) e L. Crespi (1769), che ne continua e completa la vita, ricordano la sua copiosa attività per Bologna e varie altre località, soprattutto in qualità di ritrattista, che la impegnò persino per i reali d'Inghilterra e di Spagna. Le fonti ricordano, oltre a ritratti dei pittori Tommaso Aldrovandini e Vincenzo Ferretti fiorentino, ed al suo proprio per la Galleria degli Uffizi di Firenze, vari altri ritratti: di Eustachio Manfredi, dei cardinali Ruffo, Giorgio Spinola, Doria, Gozzadini, Davia, Bentivoglio, del principe Bolognetti, delle dame di casa Malvezzi, della principessa di Guastalla, del principe di Galles Carlo Edoardo, del duca di York giovinetto e della "regina d'Inghilterra sua genitrice" (Crespi). Per la regina Maria Clementina Sobieski, vivente in Roma, dipinse una Addolorata e un Ecce Homo;e per la regina di Spagna (probabilmente Elisabetta Farnese moglie di Filippo V) una S. Maddalena nel deserto (Zanotti). Di questa attività purtroppo restano solo i ritratti del cardinale Giorgio Doria nella Galleria Doria Pamphilj di Roma e del generale Enea Caprara presso il rettorato dell'università di Bologna, e gli Autoritratti della Bibl. univers. di Bologna e della Galleria degli Uffizi (lettera di ringraziamento della C. a Cosimo III, datata 17 genn. 1719, in Prinz, p. 199, doc. 132). Altrettanto esiguo è quanto c'è pervenuto della sua attività chiesastica. Si conservano infatti attualmente i seguenti dipinti: in Bologna, nella chiesa di S. Domenico, Il beato Ceslao, fa cessare un incendio e, nella sacrestia, una lunetta raffigurante S. Domenico;in S. Giovanni Battista dei celestini, S. Nicola da Tolentino prega la Madonna per gli appestati;in Imola, nella chiesa dei SS. Nicolò e Domenico, S. Tommaso d'Aquino;in Luminasio (Marzabotto di Bologna), nella parrocch., i Ss. Carlo e Antonio da Padova;in Reggio Emilia, nella chiesa di S. Giorgio, i Ss. Stanislao Kostka e Luigi Gonzaga. Non più rintracciabili o perdute sono invece le opere, in Bologna, delle chiese soppresse di S. Giovanni di Dio (S. Giovanni di Dio lava i piedi ai pellegrini), della Confraternita della Resurrezione (Cristo in Emmaus:forse riconoscibile in quello ora nella chiesa di S. Maria della Carità), di S. Andrea degli Ansaldi (S. Ciro medico, i Ss. Tiburzio e Susanna). Perdute anche le opere delle chiese di S. Francesco (i due ovali con S. Gioacchino e s. Anna e Transito di s. Anna), della Madonna del Borgo (si trattava di una Crocifissione, ridipinta su quella ormai "totalmente guasta" di L. Fontana), e del dormitorio dei padri scalzi (S. Girolamo nel deserto). Altrettanto dicasi per le opere della provincia di Bologna (in Castiglione, un S. Stanislao eseguito per i gesuiti; nella parrocchiale di Malalbergo, S. Anna;in Bagno, i Ss. Protettori;in Sasso, la Vergine del Rosario)e per le opere di Guastalla di ubicazione ignota (lo stendardo con i Ss. Stanislao Kostka e Luigi Gonzaga), di Modena "per la cappella della Congregazione attigua a S. Bartolomeo", secondo Campori (Purificazione di Maria Vergine, Madonna con i ss. Stanislao e Luigi). Perduta è anche la S. Maria Maddalena citata dal Crespi (p. 246) e firmata "Lucia Torelli Fecit 1726 Bononiae": sino al 1888 era nella cappella di Castelrotto in comune di Guarene, Cuneo (Schede Vesme, I, Torino 1963, p. 279). Nelle opere superstiti della pittrice, se pur di qualità discontinua, chiaramente si riscontra il barocco del Dal Sole e del Torelli esplicato attraverso una dinamica d'impianto ed un patetismo non privi di vigore, pur se cedono nell'insieme alla retorica degli affetti e delle espressioni.
Morì a Bologna il 3 maggio 1762.
Fonti e Bibl.: G. P. Zanotti, Storia dell'Accad. Clementina, Bologna 1739, II, pp. 80, 86-88, 329 (vedi anche l'ediz. a cura di R. Roli-A. Ottani Cavina, Bologna 1977, ad Indicem);P. A. Orlandi, Abecedario pittorico, Bologna 1704, p. 149 (Felice Torelli); Venezia 1753, pp. 299 s.; L. Crespi, Felsina pittrice, Roma 1769, pp. 246 s.; G. Campori, Gli artisti ital. e stranieri negli Stati estensi, Modena 1855, p. 138; G. Piccinini, Guida di Reggio, Reggio 1921, p. 90; B. Viallet, Gli autoritratti femminili delle RR. Gallerie degli Uffizi, Roma s.d., riprod. tra pp. 16-17; T. H. Fokker, Catal. somm. della Gall. Doria Pamphili in Roma, Roma 1954, p. 3 n. s; F. Rodriguez, La quadr. della Bibl. Univers. di Bologna, in L'Archiginnasio, LII (1957), pp. 145-147; L. Bortolotti, IComuni della provincia di Bologna, Bologna 1964, pp. 246, 296; C. Ricci-G. Zucchini, Guida di Bologna, a cura di A. Emiliani, Bologna 1968, ad Indicem; C. Degli Esposti, Valori artistici della chiesa dei "Celestini", in S. Giovanni Battista dei celestini in Bologna, Bologna 1970, pp. 66, 85; W. Prinz, Die Sammlung der Selbstbildinisse in den Uffizien, I, Berlin 1971, ad Indicem;G. Mazzatinti, Inv. dei mss. delle Bibl. d'Italia, XVII, p. 123 n. 31; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 101.