LOUVRE E 565, Pittore di
Ceramografo corinzio che ha dipinto due crateri, uno al Louvre (E 565, al quale deve il nome), uno a Villa Giulia (Castellani, Mingazzini 361). Questi ed un gruppo di piatti e di aröballoi furono riuniti dal Payne a formare il Gruppo di Louvre E 565, gruppo al quale appartiene anche un frammento di oinochòe, trovato a Aetos (Itaca). Per il Benson, a cui si deve il nome del pittore, gli sarebbero vicine tre oinochòai (ma l'attribuzione è assai dubbia) e un'anfora della Walters Art Gallery di Baltimora. Il pittore fu attivo all'inizio del VI sec. a. C. (passaggio dal Corinzio Arcaico al Corinzio Medio): è un artigiano accurato, ma mediocre, che disegna animali robusti, ma freddi e pesanti.
Bibl.: H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, pp. 64 (si corregga Louvre E 585 in Louvre E 565); 304 s., nn. 821-834; 314, nn. 1155, 1156; M. Robertson, Excavations in Ithaca, V, in Annual of the British School at Athens, 43, 1948, p. 40, n. 156 (frammento da Aetos); J. L. Benson, Geschichte d. korinthischen Vasen, Basilea 1953, p. 33, n. 42; id., in Amer. Journ. Arch., LXI, 1957, p. 176; D. A. Amyx, Corinthian Vases in the Hearst Collection at San Simeon, in University of California Publications in Classical Archaeology, I, 1943, 9, p. 217.