Chimico e inventore francese (Besançon 1864 - Bandol, Var, 1948). Con il fratello Auguste (Besançon 1862 - Lione 1954) e col padre Antoine, fondò a Lione nel 1882 una fabbrica per prodotti fotografici. Il 15 febbr. 1895 essi ottennero il brevetto per il cinématographe (così descritto: "appareil servant à l'obtention et à la vision des épreuves chronophotographiques"): l'apparecchio da presa poteva anche essere usato come macchina per stampa e come proiettore con l'aggiunta di una lampada. Il 22 marzo 1895 ebbe luogo la prima proiezione, per invitati, a Parigi, presso la società d'incoraggiamento dell'industria nazionale. Il 28 dicembre successivo seguì la prima proiezione a pagamento nel sotterraneo (Salon Indien) del Grand Café. I film girati furono: La sortie des ouvriers de l'usine Lumière; L'arrivée d'un train en Gare de la Ciotat; La partie d'écarté; Le goûter de bébé; Les forgerons; Vue d'une rue de Lyon; Baignade en mer; L'arroseur arrosé. Poco dopo i L. inviavano i loro operatori in altri paesi e organizzavano giri di propaganda. Notevoli gli studî di Louis-Jean sull'azione della luce a bassa temperatura, sui procedimenti di zincografia e soprattutto sulla fotografia a colori (1903), essendo egli riuscito per primo a costruire le lastre autocrome che portano il suo nome (1904). Nel 1919 fu nominato membro dell'Académie des Sciences.