POLI, Liliana
POLI, Liliana. – Nacque il 1° gennaio 1928 a Firenze da Vittorio, giardiniere, e da Annita Poletti, mezzosoprano nel coro del teatro Comunale della città.
Ebbe una sorella, Iolanda, nata da una relazione prematrimoniale del padre, che conobbe in età adulta.
La sua formazione musicale iniziò con lo studio del pianoforte, nella classe di Guglielmo Rosati, al conservatorio di Firenze, fino al completamento del corso inferiore (quinto anno). Proseguì con lo studio del canto. Già durante gli anni del conservatorio, infatti, Liliana Poli cominciò a manifestare interessanti potenzialità vocali; furono colte in particolare dalla madre, che la incoraggiò a prendere lezioni private di canto in parallelo agli studi strumentali e liceali. Terminato il liceo classico, nel 1951 Liliana Poli partecipò alle selezioni della scuola dell’opera del teatro Comunale e risultò vincitrice con borsa di studio. Il corso, biennale, comportò il perfezionamento tecnico e vocale, lo studio di opere di repertorio (come La sonnambula di Vincenzo Bellini e L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti) e la partecipazione agli allestimenti del teatro in piccole parti. Terminato il biennio, poté proseguire l’esperienza per altri due anni e ampliò il proprio repertorio (nel 1960 cantò nel Combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi).
Nello stesso periodo strinse una relazione sentimentale con il compositore Arrigo Benvenuti, allievo di Luigi Dallapiccola: si sposarono nel 1959. Assieme ad altri cinque musicisti legati dalla comune affiliazione a Dallapiccola (Bruno Bartolozzi, Reginald Smith Brindle, Carlo Prosperi, Alvaro Company, Sylvano Bussotti), Benvenuti stava costituendo un sodalizio artistico dalle ambizioni innovative denominato Schola fiorentina, formalizzato nel 1954, che mirava a sperimentare varie forme di dodecafonia, alla promozione pubblica del lavoro dei suoi componenti e a una maggiore apertura della vita musicale fiorentina al rinnovamento. Pur non essendo compositrice, Liliana Poli partecipava talora alle riunioni del gruppo: iniziò così a mettere a fuoco le possibilità che la sua voce le offriva sul fronte della musica contemporanea.
Come regalo di nozze Benvenuti scrisse per lei un lavoro vocale dal titolo Fiore d’arancio, una composizione interamente costruita sulla voce della sposa e su una gamma espressiva che spazia dal lirismo a forme di emissione innovative (parlato, frullato ecc.), tipiche delle ricerche di quegli anni sulla vocalità (in Somigli, 2011, CD allegato).
Con il Concerto d’infanzia di Prosperi a Firenze e in particolare con Sentimento del sogno di Bartolozzi a Venezia Poli si impose come interprete di musica contemporanea tra il 1959 e il 1960.
Nel 1963 la coppia ebbe una figlia, Elisabetta, divenuta poi pianista; con lei Liliana Poli ha cantato fino ancora al 2010.
Gli anni Sessanta furono cruciali per l’affermazione nazionale e internazionale della cantante, in proficue collaborazioni con molti compositori: tra coloro che concepirono partiture su misura della sua voce o le affidarono prime esecuzioni e registrazioni discografiche basti citare Bussotti (Il nudo, 1963), György Ligeti (Requiem, 1965), Luigi Nono (A floresta é jovem e cheja de vida, 1967). Nel contempo Poli si produsse in una sempre più intensa attività concertistica, riconosciuta interprete non solo dell’avanguardia, ma anche del Novecento storico, in particolare Alban Berg e Anton Webern.
Nel 1971 ebbe la cattedra di musica vocale da camera al conservatorio di Firenze, che tenne per ventotto anni. Sempre negli anni Settanta, per un verso approfondì il repertorio cameristico e per l’altro intraprese una sempre più densa attività didattica, proseguita nei decenni successivi con corsi di perfezionamento in vari Paesi e diradatasi, senza mai chiudersi, solo negli ultimi anni.
Nel 1980, assieme ad altri musicisti d’area fiorentina (Giancarlo Cardini, Albert Mayr, Vincenzo Saldarelli, Massimo de Bernart), fondò il Gruppo aperto musica oggi (GAMO) mirato alla diffusione e alla didattica della musica contemporanea. Tra la fine del decennio e i primi anni Novanta divenne nonna di tre nipoti; il 29 dicembre 1992 morì il marito Arrigo, dopo lunga malattia.
Pensionata nel 1999, proseguì l’attività didattica e, seppur in maniera meno assidua, concertistica. Nel 2005 ricevette il premio Filo d’argento dell’associazione Auser e nel 2009 il premio Giuseppe Verdi ‘Una vita per la musica’. Nel 2008-10 scrisse e realizzò un proprio spettacolo basato su diversi brani del suo repertorio (Quando l’ascolto diventa musica e poesia. Incontrando Liliana Poli) e nel 2013 realizzò lo spettacolo La primavera della donna araba.
In queste due produzioni diede corpo a un ideale – l’impegno dell’artista per la vita sociale – che l’aveva sempre accompagnata e che si traduceva talora anche in atteggiamenti scenici. Scrisse infatti Massimo Mila a proposito della sua interpretazione della musica di Nono: «Primeggia [tra le interpreti da lui scelte] Liliana Poli, che naviga sempre con la voce ad altezze stratosferiche, e s’imporpora tutta nello sforzo, e stringe i pugni con rabbia nella celebrazione di questa specie di liturgie della vendetta sociale che sono le cantate di Nono» (Mila - Nono, 2010, p. 286).
Nella primavera del 2014 realizzò un ultimo spettacolo (Liliana Poli e i tamburi parlanti) e in ottobre la sua ultima registrazione (Adagio scintillante di Daniele Lombardi per flauto basso e voce recitante, testo di Pier Luigi Berdondini).
Morì a Firenze il 14 luglio 2015 a seguito dell’aggravarsi di una cardiopatia.
Tra le registrazioni discografiche: Ligeti, Requiem (Wergo 1968); Dallapiccola, Il Prigioniero (CBS 1973); Liliana Poli. Soprano, Wergo 1970 (musiche di Schönberg, Eisler, Dallapiccola, Benvenuti, Nono); Primadonnen der Moderne: Cathy Berberian, Joan Carroll, Liliana Poli (Wergo 1975; Bussotti e Nono).
Fonti e Bibl.: Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. Le biografie, VI, Torino 1988, p. 63; Firenze e la musica italiana del secondo Novecento, a cura di R. Cresti - E. Negri, Firenze 2005, ad ind.; M. Mila - L. Nono, Nulla di oscuro tra di noi, a cura di A.I. De Benedictis - V. Rizzardi, Milano 2010, pp. 283-286; P. Somigli, La Schola fiorentina, Firenze 2011, pp. 49, 88 e CD allegato; Il premio ‘Filo d’argento’, a cura di L. Giuliani - M. Papini, Firenze 2011, pp. 240 s. Si veda inoltre: L. Poli, La vita meravigliosa di una cantante ‘diversa’, a cura di C. Orselli, Firenze (in corso di stampa).