life sharing
loc. s.le m. inv. Condivisione telematica della propria vita.
• «Sarai» (antichi alloggi per viaggiatori) è un luogo dove puoi esporre un video, fare un’installazione, scrivere una poesia, comporre musica. In una città dove non tutti hanno le stesse possibilità, ecco una sorta di «life sharing», condivisione di vita, dove le caste non sono che vecchie icone dell’immaginario. Dove il ricco e il povero co-abitano. Unica condizione: non pensare a compartimenti stagni: «Fare arte significa amalgamare, integrare». (Roberta Scorranese, Corriere della sera, 16 luglio 2008, p. 40, Cultura) • Per la tua salvezza ho letto in questi giorni parole come merito e selezione. Ho ri-letto slogan abusati come mobilità sostenibile e inglesismi da bar come bike-sharing e car-sharing. Mi è scappato di pensare «life-sharing», che nella nostra bella lingua significa condivisione. Di idee, di polifoniche soluzioni, di generosità e di risparmio intelligente, e poi di spazio che è pubblico e non privatistico, che è possibilità di accesso a tutti e selezione per i migliori, che pretende rispetto e non abuso. Una sintesi di parole lette, quasi invocate, in tuo onore, città mia: merito, competenze ed etica. Morale, aggiungerei. (Paola Calvetti, Corriere della sera, 16 maggio 2010, Cronaca di Milano, p. 5) • Per condividere con voi il significato della parola condivisione basta girarsi indietro. Appena un po’. Appena il necessario per vedere come questa categoria dell’animo sia diventata un asse portante del nostro tempo. Come spesso accade, la scintilla è stata la musica: il file sharing ha acceso il life sharing, una sorta di condivisione pressoché continua delle vicende di vita. (Paolo Giordano, Giornale, 3 gennaio 2016, p. 22, Controcorrente).
- Espressione inglese composta dai s. life ‘vita’ e sharing ‘condivisione’.
- Già attestato nella Repubbica del 14 maggio 2001, p. 42 (R. Sta.).