KANTOROVIC, Leonid Vital'evič
Matematico ed economista sovietico, nato a Pietroburgo il 19 gennaio 1912. S'iscrisse a 14 anni alla facoltà di matematica dell'università di Leningrado in cui poi ha insegnato dal 1934 al 1960. Nel 1958 è stato nominato membro corrispondente e nel 1964 membro effettivo dell'istituto matematico delle sezioni siberiane dell'Accademia delle Scienze dell'URSS; di questo stesso istituto ha anche diretto la sezione di economia. Dal 1971 fa parte dell'istituto per la direzione dell'economia nazionale presso il Consiglio dei ministri dell'URSS. Membro dell'Accademia di Budapest, ha ricevuto nel 1966 la laurea ad honorem dall'università di Glasgow. Le sue onorificenze più insigni sono il premio Lenin (1965) e il premio Nobel per l'economia, attribuitogli nel 1975 per i suoi "contributi alla teoria di allocazione ottimale delle risorse". Le sue ricerche vertono sulla teoria dell'approssimazione, sulle funzioni di Cebyšev, sugli spazi semiordinati, sulla creazione di nuovi metodi per la soluzione di problemi numerici in analisi mediante equazioni integrali e differenziali alle derivate parziali (in particolare il metodo delle variazioni, detto appunto di K.). Su sollecitazione dei responsabili dell'organizzazione industriale sovietica studiò i problemi estremali relativi all'ottimizzazione della produzione nel contesto di restrizioni produttive. Notevoli e originali i suoi lavori nel campo dell'applicazione delle analisi funzionali all'economia e nell'elaborazione di modelli matematici per i vari processi produttivi e di una particolare tecnica per la soluzione del problema delle scelte simili alla programmmione lineare. Qualche anno dopo questa tecnica fu elaborata e perfezionata da T. Ch. Koopmans e G. Dantzig negli Stati Uniti. Lo stesso K. osservò che per applicarla alla distribuzione delle risorse economiche occorreva basarsi su valori oggettivamente determinati, aprendo così la via a una nuova corrente di pensiero orientata verso la revisione dei metodi di pianificazione. K. sviluppò l'analisi del rapporto tra allocazione ottimale delle risorse in una società socialista e il sistema dei prezzi, in particolare approfondendo la relazione tra investimenti e saggio d'interesse. Tutto ciò gli valse, da parte dei marxisti sovietici più ortodossi, la critica di essere un marginalista anche se è ben presente nella sua opera il tentativo di rapportare la legge marxiana del valore ai metodi dell'economia cibernetica (così è chiamata in URSS l'applicazione della matematica all'economia): tentativo più o meno riuscito, ma giudicato da alcuni - anche economisti occidentali (per es. Michael Ellman) - strumentale, allo scopo di favorire lo sviluppo di queste nuove teorie nell'ambiente culturale e politico sovietico. In realtà solo dopo il 20° Congresso è stata accettata ufficialmente in URSS l'opera di K. e in generale quella del gruppo di giovani studiosi dell'economia cibernetica. In precedenza la degenerazione apologetica staliniana aveva soffocato l'esperienza, pure ricca e interessante, che aveva portato, sin dal 1939, K. a scoprire i fondamenti della programmazione lineare e nuove tecniche nella ricerca operativa.
Tra le sue opere: Priblizennye metody vyssego analiza ("Metodi approssimati di analisi superiore", 1936, in collaborazione con V. I. Krylov); Funkcional'nyk analiz i prikladnaja matematika ("Analisi funzionale e matemaca applicata", 1948); Ekonomicestji pascet nailucsego ispol'zovanjia resursov ("Il calcolo economico della migliore utilizzazione delle risorse", 1959).