TONDELLI, Leone Giorgio
– Nacque l’8 maggio 1883 a San Bartolomeo in Sassoforte, frazione del comune di Reggio Emilia. Era il quintogenito di Pietro e di Verina Curli, maestri elementari.
La sua infanzia fu segnata dalla perdita della madre, morta di parto nel 1887, e dalla divisione dagli altri fratelli, affidati alle cure di diversi parenti. Tondelli crebbe accanto allo zio sacerdote, don Giovanni Evangelista Tondelli, che giocò un ruolo importante nella maturazione della sua vocazione sacerdotale. Frequentò quindi le scuole elementari a Bibbiano e il ginnasio inferiore a Parma, presso il collegio salesiano, proseguendo gli studi nel seminario di Reggio Emilia sino all’ordinazione sacerdotale che ricevette il 28 ottobre 1905.
Non avendo ancora compiuto l’età canonica per l’ordinazione, Tondelli fu mandato alla Pontificia Università Gregoriana a Roma a perfezionare gli studi in diritto canonico. Qui, risiedendo come alunno presso il seminario lombardo, frequentò i corsi di diritto pubblico ecclesiastico presso l’Università statale e si laureò nel 1908 in filosofia presso l’Accademia romana di S. Tommaso.
Durante il suo soggiorno a Roma, che coincise con l’esplosione della crisi modernista, gli giunse da parte del conterraneo Angelo Mercati la richiesta di dedicarsi anche agli studi biblici. Tondelli poté solo iniziare questo ulteriore perfezionamento, perché nel settembre del 1907 ricevette la nomina a professore di lingua ebraica ed esegesi biblica al seminario di Reggio Emilia. Più tardi Tondelli rimarcò come la sua fosse stata una formazione solitaria: l’ambiente romano non offriva ancora ambiti e strumenti idonei a questo genere di studi e il clima determinato dalla lotta antimodernista scoraggiava simili ricerche, inducendo i professori a limitarsi a fornire prevalentemente indicazioni bibliografiche, senza entrare in questioni di metodo. Nel 1914, dopo alcuni anni di ricerche rese difficili dall’esiguità degli strumenti a disposizione, diede alle stampe Le Odi di Salomone. Canti cristiani degli inizi del II secolo, che ricevette ampi apprezzamenti da parte degli specialisti; questo fu seguito un anno più tardi da una monografia dedicata a Matilde di Canossa. Allo scoppio della guerra, e sino all’aprile del 1918, Tondelli prestò quindi servizio come soldato di sanità a Genova: di questa esperienza rese una breve testimonianza nella prefazione al volume di Gastone Razzoli, Fra il giovine clero. Il tenente cappellano Don Alessandro Spadoni (Reggio Emilia 1920). Nel dicembre del 1919 giunse invece la nomina a parroco di Bibbiano, che Tondelli accettò anche allo scopo di dare un chiaro segnale di diniego ai ripetuti inviti ricevuti a dedicarsi esclusivamente a una vita di studio. Questo non gli precluse una ricca produzione scientifica, particolarmente focalizzata sulla storia delle origini cristiane e con una peculiare attenzione dedicata alla figura di Gesù di Nazareth, che negli anni successivi lo condusse a pubblicare, accanto ad altri articoli su riviste specializzate, Gesù nella storia: al centro della critica biblica (1925), Il pensiero di S. Paolo (1927), Il Mandeismo e le origini cristiane (1928) e Le profezie di Ezechiele (1930). Successivamente riassunse in questi termini lo scopo che aveva ispirato le sue ricerche: «Penetrare nella coscienza che ebbe Gesù di sé e della propria missione, accertare le convinzioni e le speranze che Egli ebbe e coltivò nel cuore» (Gesù Cristo, 1936, p. VI).
Osservò più tardi che gli esordi della sua attività di ricerca furono resi difficili proprio dal clima incandescente della lotta antimodernista e non è per caso che il suo primo volume, Gesù nella storia, uscì solo a un decennio di distanza dalla fine del pontificato di Pio X, quando ormai la crisi aveva avuto la sua definitiva conclusione. Ma il volume del 1925 fu importante soprattutto perché definì l’impianto interpretativo delle successive ricerche di Tondelli, che furono rivolte all’approfondimento di un unico tema fondamentale: «Gesù Cristo nelle sue fonti, nel suo tempo, nelle successive comprensioni del suo pensiero e nel disegno storico che le riguarda» (In memoria di Leone Tondelli, 1980, p. 62).
Furono precisamente queste ricerche che, per l’interessamento di Giuseppe Ricciotti, condussero l’Istituto della Enciclopedia Italiana a richiederne la collaborazione per le sezioni di Antico Testamento, storia del Nuovo Testamento e scienze bibliche. Tondelli venne anzitutto incaricato della redazione della voce Gesù Cristo, che si rivelò particolarmente laboriosa anche per le successive richieste di revisione provenienti da Giovanni Gentile, le critiche di Alberto Pincherle e, da ultimo, l’intervento di Pietro Tacchi Venturi, che a voce ormai consegnata ne deliberò la suddivisione tra una parte storica, assegnata a Tondelli, e una dogmatica; la vicenda, per quanto causa di profonda irritazione in Tondelli, che si dimostrò comunque sempre disposto ad assecondare le richieste che gli provennero da più parti, non pregiudicò la prosecuzione della sua collaborazione con l’Istituto della Enciclopedia Italiana, che successivamente gli assegnò la redazione, tra le altre, delle non meno impegnative voci su s. Paolo di Tarso e sui vangeli sinottici.
Nel 1928 il vescovo di Reggio Emilia gli affidò l’incarico di preside degli studi dei seminari della diocesi, con il chiaro intento di stabilire un coordinamento fra istituti che, sino a quel momento, si erano mossi in modo autonomo. Nel 1930 giunse la nomina ad arciprete della cattedrale e a priore del capitolo di Reggio Emilia. Questa designazione implicò anche la responsabilità della direzione della biblioteca capitolare, cosa che da un lato gli consentì finalmente un accesso più diretto e agevole a una serie di opere indispensabili alle sue ricerche e dall’altro lo vide impegnato nell’organizzazione di eventi rivolti a coinvolgere particolarmente i giovani cattolici reggiani. Contestualmente a ciò fu impegnato anche nella revisione del catalogo della biblioteca del seminario di Reggio Emilia, collocata all’epoca in prevalenza all’interno della curia reggiana: fu in occasione di questa revisione che Tondelli fece la scoperta di una terza copia del Liber figurarum di Gioacchino da Fiore, di cui dispose finalmente l’edizione nel 1940 (cui seguì nel 1953 l’edizione critica definitiva); tale scoperta fu l’occasione per aprire un nuovo filone di ricerche, che lo fece rapidamente diventare un punto di riferimento anche per gli studi gioachimiti. Tondelli postulò tra l’altro un chiaro influsso delle tavole di Gioacchino sulla struttura della Commedia di Dante, un’ipotesi che suscitò consensi e contestazioni e che lo condusse più tardi a ribadire la sua ipotesi in Da Gioachino a Dante. Nuovi studi - Consensi e contrasti (Torino 1944).
Nel 1936, lo stesso anno in cui diede alle stampe Gesù Cristo. Studi su le fonti, il pensiero e l’opera, giunse un nuovo importante riconoscimento per la sua opera con la nomina a membro della Pontificia commissione biblica. Dopo essersi dedicato a Gioacchino da Fiore riprese a tempo pieno il programma di studi sulle origini cristiane, che nel 1943 lo condusse alla pubblicazione di Gesù secondo San Giovanni. Si dedicò quindi allo studio della letteratura profetica veterotestamentaria, che sfociò nell’edizione di Il disegno divino nella storia (1947). Questa vasta attività di ricerca, a cui si aggiunse nel 1946 la nomina a presidente della Deputazione di storia patria, si intrecciò profondamente con una dimensione di impegno sociale non meno rilevante, che a posteriori è stata riletta da molti osservatori come una delle più feconde svoltesi a Reggio Emilia nel corso della seconda guerra mondiale.
Fu infatti all’interno della biblioteca capitolare che Tondelli si fece promotore di alcuni incontri rivolti all’analisi del radiomessaggio di Pio XII nel Natale del 1942, che rappresentò per molti cattolici italiani il primo segnale di autorizzazione della S. Sede a un differente livello di impegno politico, reso sempre più necessario dall’evoluzione del conflitto. Tra il 1943 e il 1945 entrò anche in contatto con l’attività delle formazioni partigiane, riuscendo sempre tuttavia a mantenere pubblicamente un profilo di tutto rispetto anche di fronte alle autorità nazifasciste. Alla fine della guerra il suo impegno fu rivolto anzitutto a lanciare messaggi di distensione rispetto a una situazione politica che in tutta l’Emilia rimaneva particolarmente tesa, marcata da omicidi che colpirono anche sacerdoti e religiosi; fu quindi coinvolto, con l’arrivo nel 1946 del nuovo vescovo Beniamino Socche, nel progetto della costruzione di un nuovo seminario diocesano.
Nel 1950 Tondelli, che non aveva mai cessato la sua attività di ricerca, diede alle stampe Gnostici e L’eucaristia vista da un esegeta. Nel 1952 conseguì la libera docenza in storia delle religioni, preludio di una prossima chiamata da parte dell’Università di Bologna, che tuttavia non fu possibile a causa della morte, sopraggiunta il 5 gennaio 1953.
Opere. La sua bibliografia censisce complessivamente 210 titoli, tra i quali si segnalano in questa sede: Le Odi di Salomone. Cantici cristiani degli inizi del II secolo, Roma 1914; Matilda di Canossa. Profilo storico, Roma 1915; Gesù nella storia: al centro della critica biblica, Milano 1925; Il pensiero di S. Paolo, Milano 1927; Il Mandeismo e le origini cristiane, Roma 1928; Le profezie di Ezechiele. Versione dal testo ebraico con introduzione e commento, Reggio Emilia 1930; La teoria escatologica e gli ultimi studi sul mondo giudaico, Milano 1931; Mani: rapporti con Bardesane, S. Agostino, Dante, Milano 1932; Gesù Cristo. Studi su le fonti il pensiero e l’opera, Torino 1936; Il Libro delle Figure dell’abate Gioachino da Fiore, I-II, Torino 1940; Gesù secondo San Giovanni, Torino 1943; Da Gioachino a Dante. Nuovi studi - Consensi e contrasti, Torino 1944; Il disegno divino nella storia, Torino 1947; Gnostici, Torino 1950.
Fonti e Bibl.: La maggior parte della documentazione relativa a Tondelli è custodita presso l’Archivio della curia vescovile di Reggio Emilia e presso la Biblioteca del seminario di Reggio Emilia.
Su Tondelli non esiste ancora uno studio biografico complessivo, ma si possono ricavare importanti informazioni da In memoria di L. T., a cura di N. Artioli, Reggio Emilia 1980, dalla raccolta di fonti edite in S. Spreafico, I cattolici reggiani dallo Stato totalitario alla democrazia: la Resistenza come problema, I-V, s.l. 1986-2009 (in partic. I, pp. 12-14, III, pp. 9-35, 413-419, 469-496, 871-894, IV, pp. 402-405, 507-519, V, 2, pp. 791-801), nonché da G. Costi, Mons. L. T. (1883-1953). Interprete del rapporto tra chiesa e società, in Religioni e società, XXIII (2008), 60, pp. 80-98; lo stesso Tondelli ha fornito alcuni riferimenti autobiografici nel suo articolo Cinquant’anni di studi biblici in Italia, in Scuola cattolica, LXXX (1952), pp. 386-398.