Legione straniera
Il simbolo della presenza militare francese in Africa
La Legione straniera è uno speciale corpo militare francese formato da uomini di molti paesi. Nel corso dell’Ottocento e durante la Prima e la Seconda guerra mondiale essa, dislocata nei territori coloniali francesi in Africa, si distinse per il coraggio e la determinazione dei suoi soldati, ma anche per l’obbedienza cieca verso i superiori e il duro regime di punizioni che la caratterizzavano
Con un’ordinanza del 10 marzo 1831 il re di Francia Luigi Filippo d’Orléans istituiva uno speciale corpo militare composto prevalentemente di stranieri e destinato a combattere nelle colonie dell’Africa settentrionale: la Legione straniera. Gli ufficiali di questa Legione erano però, e sono tuttora, prevalentemente francesi.
La creazione di questo corpo rispondeva a una duplice esigenza: formare una forza combattente autonoma da impiegare nelle colonie per mantenere l’ordine pubblico, ampliare i territori francesi oltremare e allo stesso tempo allontanare dalla Francia ufficiali e soldati particolarmente violenti, pericolosi o scomodi per la monarchia. Per entrare nella Legione, infatti, non erano necessari particolari attestati di buona condotta e anzi si chiudeva un occhio sul passato burrascoso o poco chiaro delle reclute. Si trattava spesso di uomini che amavano il rischio e le azioni di forza, oppure che fuggivano per qualche reato commesso in patria e ai quali non veniva richiesto alcun documento. Una formazione analoga alla Legione francese è il Tercio («terzo») spagnolo, che attualmente presidia la città di Melilla, territorio di sovranità spagnola in Marocco.
Una volta entrati nella Legione si affrontava un periodo di addestramento durissimo: molti scappavano, ma chi restava faceva della Legione la sua famiglia, la sua casa, la sua patria, come recita il motto « la legione è la nostra patria». Tagliava ogni legame con la sua terra d’origine e aderiva completamente allo spirito della Legione, trasferendosi in località sperdute, spesso in pieno deserto. Alcune epiche battaglie – per esempio nel 1863 a Camerone, dove alcune decine di legionari tennero impegnati per ore oltre 2.000 soldati messicani armati di tutto punto – contribuirono a far entrare la Legione straniera nella leggenda, alimentando anche l’interesse della letteratura e del cinema della prima metà del Novecento per questo corpo così impenetrabile dall’esterno.
A metà del Novecento la Legione straniera fu impegnata a domare l’insurrezione anticoloniale dell’Algeria, importante colonia francese dell’Africa settentrionale. In questa occasione la Legione si rese responsabile di una condotta spietata (torture, uccisioni di prigionieri, rastrellamenti) anche nei confronti della popolazione civile, suscitando l’indignazione dell’opinione pubblica francese. Alcuni reparti della Legione diedero vita a veri e propri squadroni della morte e per questo, all’indomani dell’indipendenza algerina (1962), gli organici della Legione furono drasticamente ridotti e maggiormente controllati dai vertici dell’esercito. Ai nostri giorni, modernizzata e ridimensionata (circa 8.000÷49.000 effettivi), la Legione partecipa alle operazioni di guerra e di controllo delle forze internazionali nelle aree calde del pianeta.