GUADAGNI, Lavinia
Nata a Lodi il 21 nov. 1735, sorella del più famoso cantante Gaetano, si ignora ove sia avvenuta la sua prima formazione musicale. Esordì nel 1749 al teatro di Este, corista nell'opera L'Atalanta di vari autori.
La ritroviamo nel 1753 quale Finetta ne L'isola d'amore di autore ignoto al teatro Dolfin di Treviso. Dedicatasi esclusivamente al repertorio buffo, affrontò sempre nello stesso teatro il ruolo di Lisetta ne Il mondo della luna, di B. Galuppi. Nel Carnevale 1756 si esibì al teatro Rangoni di Modena ancora in opere di Galuppi: fu Aurora ne Il mondo alla roversa o sia Le donneche comandano, quindi Lesbina ne Le pescatrici, Armonica ne Le virtuose ridicole. Nell'autunno di quello stesso anno cantò al Regio Ducal Teatro di Milano ne Le nozze di Galuppi (Livietta) e ne La ritornata di Londra di D. Fischietti (Giacinta).
Nel 1757, al teatro di Cittadella di Bergamo, fu Lesbina ne Il filosofo di campagna, ancora di Galuppi; quindi nel Carnevale 1758 a Novara, per una rappresentazione privata in casa Petazzi, ove fu Lindora ne L'Arcadia in Brenta di Galuppi e Lena ne La cascina di G. Scolari. Nella primavera del 1759, a Genova, apparve al teatro Falcone ancora in un'opera di Scolari, La conversazione, nel ruolo di Lindora, quindi al teatro delle Vigne ne Il ritorno di Londra di Fischietti (Petronilla). Nel Carnevale 1761, al teatro di Cittadella di Bergamo, interpretò il ruolo di Brigida ne Il mercato diMalmantile di Fischietti.
Pienamente affermata, approdò a teatri più importanti, sempre in ruoli comici. Dopo aver cantato nella primavera di quell'anno al Formagliari di Bologna ne La buona figliola (Cecchina) e La buona figliola maritata (Marianna) di N. Piccinni, oltre a Li treamanti ridicoli di Galuppi (Stella), apparve nell'autunno 1762 al teatro Carignano di Torino in opere di Galuppi (L'amante di tutte e Li tre amanti ridicoli), Piccinni (L'astrologa) e I. Celoniat (Il caffè di campagna).
Il Carnevale successivo fu al teatro Regio di Parma ne La famiglia in iscompiglio di Scolari (Fiammetta) e in una ripresa de Li tre amanti ridicoli di Galuppi; quindi in autunno nuovamente al teatro Carignano quale Grilletta ne Lo speziale di V. Pallavicini e Fischietti e Lesbina ne Le statue di F. Brusa. Sempre nel 1763 fu al teatro Pubblico di Reggio Emilia in due lavori di Piccinni, La baronessa riconosciuta (Cecchina) e La baronessa riconosciuta e maritata (Marianna).
Nel 1764 fu chiamata a Vienna per le rappresentazioni de La buona figliola e La buona figliola maritata di Piccinni, Le nozze di Galuppi e Il signordottore di Fischietti. Nel 1766, recatasi a Londra con il marito, il compositore Felice Alessandri, esordì sulle scene del King's theatre ancora una volta nel ruolo di Cecchina ne La buona figliola. Tornata in Italia, fu Lena ne La cascina di Galuppi al teatro Filarmonico di Verona; nella primavera 1767 apparve sulle scene del teatro di via del Cocomero a Firenze ne Le serve rivali di T. Traetta e ne Il matrimonio per concorso di Alessandri, opera che reinterpretò al teatro S. Moisè di Venezia per il Carnevale seguente oltre a La sposa fedele di P. Guglielmi.
Nel 1768 tornò a Londra e sino al 1769 fu presente tra gli interpreti del King's theatre, apparendo in opere di P. Guglielmi (Il ratto della sposa), Piccinni (Le donnevendicate, Le contadinebizzarre), Fischietti (Il mercato di Malmantile), G. Pugnani (Nanetta e Lubino), T. Giordani (Il padre e il figlio rivali), Traetta (Le serve rivali). Nel 1771 tornò in Italia, impegnata sino al 1773 al teatro Carignano di Torino, apparendo accanto a G. Caribaldi in nuovi ruoli in opere di F. Gassmann (L'amore artigiano), Piccinni (La mulinarella e Le fintegemelle), G. Gazzaniga (La locanda), oltre a opere del suo abituale repertorio. Dopo una rappresentazione de La locanda durante il Carnevale 1773 al teatro S. Agostino di Genova, tornò al Carignano, ove nell'autunno 1774 concluse la sua carriera con opere di Alessandri (La cameriera per amore), G. Astarita (Il principe ipocondriaco) e G. Avos (La pupillascaltra).
La G. morì probabilmente a Padova intorno al 1790.
Apprezzata interprete di opere buffe fu anche la sorella Angiola (Angela), nata presumibilmente a Lodi intorno al 1730. Dopo l'esordio, avvenuto al teatro di Este nel 1749 accanto alla G., la troviamo nel 1753 al teatro Dolfin di Treviso in abiti maschili, anch'essa impegnata ne Il mondo della luna (Ernesto). Dopo un'interruzione della carriera tra il 1753 e il 1755, nell'agosto 1756 sostenne la parte di Megabise nell'Artaserse di Galuppi, accanto al fratello Gaetano (Arbace), al teatro delle Grazie di Vicenza; nel Carnevale di quell'anno si era esibita nelle produzioni del teatro Rangoni a Modena accanto alla sorella. Nel 1758, sempre con Gaetano, cantò ancora nell'Artaserse di Galuppi all'Accademia degli Erranti di Brescia, e con la G. a Novara. Fu poi la volta dell'Accademia Filarmonica di Verona, ove nel Carnevale 1759 fu Tauride in Arianna e Teseo di G. Carcani; l'anno successivo fu al teatro S. Samuele di Venezia nell'Adriano in Siria di A. Mazzoni. Nell'autunno 1762 fu scritturata al teatro Carignano di Torino ove, accanto alla G., fu interprete delle citate opere di Galuppi, Piccinni, Celoniat; ancora con la sorella, nel 1763 fu al teatro Pubblico di Reggio Emilia in opere di Piccinni.
Mancano notizie della sua attività tra il 1763 e il 1765: nel Carnevale 1766 la ritroviamo al Regio Ducal Teatro di Milano ne Il Temistocle di C. Monza, quindi in autunno al teatro Dolfin di Treviso ne La calamita dei cuori di Galuppi. Nel Carnevale seguente apparve al teatro S. Benedetto di Venezia nell'Ezio di F. Bertoni, ove interpretò il ruolo di Onoria, e ne L'Olimpiade di vari autori. Nel Carnevale 1768 fu Lucinda ne La buona figliola di Piccinni al teatro Obizzi di Padova e in autunno Donna Faustina ne La moglie padrona di G. Scarlatti a Trieste. Ancora in ruoli di opere di Galuppi (L'amante di tutte e La buona figliola maritata) riapparve all'Obizzi di Padova nel Carnevale 1769. Concluse la sua carriera nel Carnevale 1772 al teatro Sacchi di Casale Monferrato nell'opera Le orfane svizzere di A. Boroni. Ignoti sono il luogo e la data di morte.
Alla famiglia appartenne anche Giuseppe, probabilmente fratello delle precedenti, anch'egli lodigiano e cantante di opere buffe. Non abbiamo notizie biografiche, se non che ebbe una breve carriera in teatri dell'Italia settentrionale.
Lo troviamo per la prima volta nel 1744 al teatro S. Moisè di Venezia nella commedia Don Saverio di G. Davos nel ruolo di Alessandro, accanto a una non meglio identificata Anna Guadagni (probabilmente appartenente alla stessa famiglia di cantanti lodigiani), sua partner ancora a Venezia nel 1745 nell'Emira di vari autori. Fu poi nel 1749 al teatro di Este nella menzionata opera L'Atalanta, nella doppia veste di cantante e impresario. Nel Carnevale 1750 apparve nella farsa per musica di ignoto Il ciarlatanofortunato al teatro S. Cassiano di Venezia, città in cui tornò l'anno successivo quale Artabano nella Statira di F. Maggiore e altri al teatro S. Angelo. Nel Carnevale 1752 fu scritturato al teatro S. Pietro di Trieste, esibendosi in Tra idue litiganti il terzo gode di ignoto; riconfermato per il Carnevale seguente, cantò nello stesso teatro in due opere di Galuppi, Le virtuoseridicole e Il conte caramella; l'autunno 1752 era apparso al teatro Dolfin di Treviso nell'Ernelinda, sempre di Galuppi. Nel Carnevale 1755, ancora a Trieste, cantò ne La maestra e ne Il pazzo glorioso di G. Cocchi. Da questa data Giuseppe si esibì sempre insieme con la G. e con Angela: nel 1756 al teatro Rangoni di Modena e al Regio Ducal Teatro di Milano; nel 1757 e nel 1761 al teatro di Cittadella di Bergamo, nel 1758 a Novara. Sono ignoti il luogo e la data di morte.
Fonti e Bibl.: P.E. Ferrari, Spettacoli drammatico-musicali e coreografici in Parma, Parma 1884, p. 36 (per la G.); E. Ferrari Barassi, Il trionfo del melodramma, in Storiadell'opera, I, 1, Torino 1977, pp. 455, 498, 526; M.T. Rosa Barezzani et al., La musica a Brescia nel Settecento, Brescia 1981, p. 50; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Indici, II, pp. 340 s. (s.v. G. Alessandri, L. e Guadagni Nasolini, Angiola); Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 345 (s.v. Guadagni, famiglia); The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), X, p. 469 (s.v. Guadagni, Gaetano).