LAURENTO
. Sembra che in età remota tutta la spiaggia fra Ardea e la foce del Tevere si chiamasse con questo nome, a causa dei folti alberi di lauro che la rivestivano, dandole un carattere boscoso e selvaggio. L'epopea virgiliana canta una città antichissima, di nome Laurentum, che esisteva sul suolo laziale già prima della venuta di Enea e che prese parte essenziale alle sue gesta. È probabile che una città sia esistita realmente presso il litorale, su qualche collina emergente dal terreno acquitrinoso della vasta plaga. Ma, in epoca storica, di questa città si perdette ogni traccia, e il nome di Laurentum rimase solo a indicare il territorio attraversato dalla via omonima, tra il casale di Decimo e il mare, nei pressi di Tor Paterno. Il luogo della città preistorica è fissato dal Nibby al casale di Capocotta, distante 23 chilometri da Roma e 4 dal mare; altri la pongono a Tor Paterno, altri infine (J. Carcopino) la identificano direttamente con Lavinium.
Il territorio laurentino fu prediletto dai ricchi Romani per le loro villeggiature, e infatti lungo il litorale s'incontrano numerosi avanzi di ville, tra i quali primeggiano quelli della villa di Plinio il Giovane, da lui descritta nella famosa epistola 17 del II libro.
Bibl.: J. Carcopino, Virgile et les origines d'Ostie, Parigi 1919, p. 171 segg.; J. Beloch, Römische Geschichte, Berlino 1926, p. 153.