latente
latènte [agg. Der. del part. pres. latens -entis "che rimane nascosto, che non appare esternamente", del lat. latere "stare nascosto"] [TRM] Calore l.: quantità di calore che occorre dare o sottrarre all'unità di massa di una sostanza per una transizione di fase di prima specie (da solido a liquido, da liquido a solido, ecc.), dopo che il corpo sia stato portato alla temperatura alla quale avviene il cambiamento di stato. In generale, si deve somministrare calore nei passaggi da stati di maggiore aggregazione a stati di minore aggregazione (da liquido a vapore, da solido a liquido, ecc.), mentre se ne deve sottrarre nel caso opposto. La denomin. deriva dal fatto che tale cessione o sottrazione di calore non è rivelata da una variazione di temperatura: la trasformazione è isoterma. I calori l. relativi a due passaggi di stato inversi sono sempre uguali tra loro; in relazione al tipo di cambiamento di stato si parla di calore di fusione, evaporazione, sublimazione, ecc. o, come oggi si preferisce, di entalpia di fusione, ecc. ◆ [OTT] Immagine l.: nella tecnica fotografica, l'immagine del soggetto che si forma nell'emulsione sensibile di una pellicola, lastra o carta fotografica esposta in una macchina fotografica e che si rende visibile soltanto dopo il trattamento di sviluppo.