Chirurgo (m. Parigi 1306), di famiglia pisana; allievo di Guglielmo da Saliceto; emigrato da Milano in Francia per ragioni politiche, fu successivamente a Lione e a Parigi, dove fondò una scuola di chirurgia che divenne frequentatissima. Le sue opere, Chirurgia magna (1270) e Chirurgia parva (1296), sono pregevoli sia per la quantità di conoscenze chirurgiche greco-romane, per la prima volta diffuse in Francia, sia per le nozioni originali: le sue massime riguardanti le ferite del cuoio capelluto, le norme per la paracentesi e per l'estrazione dei calcoli vescicali dimostrano il notevole senso pratico di L. e le sue vaste cognizioni di anatomia e patologia.