Lancaster
Città dell'Inghilterra nordoccidentale, nella contea omonima, della quale fu capoluogo. Fu importante centro già durante la dominazione romana; in seguito alla conquista normanna (1066), divenne possesso feudale di Roger de Poictou, che vi eresse il castello. L. fu mercato importante nel Medioevo; ebbe la prima carta di diritti nel 1193 e quella definitiva nel 1199; fu rappresentata ai Comuni dal 1295 al 1331, e ancora tra il 1529 e il 1867; venne distrutta dagli scozzesi nel 1322 e 1389. Col castello costituì un bastione della resistenza parlamentare alle truppe realiste nel 1643-48.
La storia di questo ramo dei Plantageneti incomincia dal secondogenito di Enrico III, Edmund, il quale, dopo la rivolta di Simone di Montfort, fu nominato intendente d’Inghilterra e conte di L. (1267). Suo figlio Thomas, 2° conte di L. (1277-1322), a capo dell’opposizione dei baroni contro il cugino Edoardo II, riuscì a mandare a morte Piers Gaveston e a far bandire i Despenser, ma finì decapitato a Pontefract. La contea passò allora a suo fratello Henry, 3° conte di L. (1281-1345), che ebbe un ruolo importante nella deposizione di Edoardo II (1327), e presiedette poi il consiglio di reggenza di Edoardo III. Suo figlio Henry, 4° conte di L. (m. 1361), si distinse soprattutto nelle campagne di Guascogna del 1345-46. Impiegato più volte in missioni diplomatiche, fu creato duca di L. nel 1351. Non lasciò figli maschi, così che il titolo di duca di L. fu attribuito (1361) al genero Giovanni di Gaunt. Riccardo II esiliò (1398) il figlio di Giovanni, Henry Bolingbroke, confiscandogli titoli e terre, ma questi, ritornato dopo qualche mese, costrinse Riccardo ad abdicare e si fece proclamare re per diritto di conquista con l’approvazione del Parlamento. Ebbe così inizio la dinastia dei L., che durò sino al 1471 nelle persone di Enrico IV, Enrico V ed Enrico VI, con il quale si estinse la discendenza diretta per linea maschile dai Gaunt.