La scienza in Cina: l'epoca Song-Yuan. La Cina e le zone limitrofe: l'Islam
La Cina e le zone limitrofe: l'Islam
Già all'epoca delle dinastie Tang (618-907) e Song (960-1279) i paesi arabi avevano stabilito con la Cina rapporti culturali ed economici, e le migrazioni degli Arabi musulmani, così come quelle di altri gruppi etnici dell'Asia centrale, favorirono l'introduzione in Cina della scienza, della tecnica e della civiltà arabe. Oggi la maggior parte delle minoranze del Xinjiang (regione della Cina al confine con l'Asia centrale) è costituita da popolazioni islamiche, che sono presenti, sebbene in modo più sporadico, anche in altre regioni cinesi. Secondo statistiche recenti, i Musulmani presenti in Cina sono complessivamente circa 17 milioni e mezzo.
Il contributo all'astronomia della famiglia di Ma Yize
In passato si sapeva pochissimo dell'interazione culturale sino-araba durante il periodo Song; oggi, grazie alla Genealogia del clan Ma di Huaining (Huaining Mashi zongpu), sappiamo che la famiglia di Ma Yize, di origine araba, dopo il suo arrivo in Cina, contribuì a compilare il Calendario Yingtian (Yingtian li). Ma Yize lavorò insieme ai suoi figli presso l'Ufficio astronomico (Sitian jian) dell'Impero Song, e tracce del loro lavoro sono presenti in tre dei più importanti calendari del periodo, lo Yingtian (964-981), il Qianyuan (982-1001), e lo Yitian (1002-1023), che contengono anche la prima registrazione del sistema settimanale in Cina.
Nella Cina tradizionale il momento iniziale dell'era di un calendario, ossia il giorno a partire dal quale comincia il conto dei giorni dell'intero calendario, era normalmente collocato all'inizio del ciclo di sessanta giorni denominato ganzhi, abbreviazione per tiangan dizhi, Tronchi celesti e Rami terrestri. Nel Calendario Yingtian il giorno iniziale coincide non soltanto con l'inizio del ganzhi, ma anche con il solstizio d'inverno, con il primo giorno di Luna nuova e soprattutto con un venerdì, che è pure il primo giorno del calendario arabo lunare (16 luglio 622). Ciò permise ai Musulmani residenti in Cina d'identificare i venerdì, che per loro sono giorni di preghiera. Il Calendario Yingtian comprendeva, inoltre, alcune procedure matematiche utili per stabilire particolari giorni della settimana a partire dal sistema cinese del suddetto ciclo di sessanta giorni ed ebbe anche il merito di riformare il modello per convertire il calendario dal sistema cinese a quello arabo (e viceversa), così come il calendario civile usato dai Musulmani in Cina per motivi religiosi; per questo, più tardi, sia il Calendario Qianyuan sia quello Yitian seguirono il suo stesso modello.
Ma Yize, musulmano sunnita, nato nel 921 in una provincia dell'Impero romano d'Oriente, in Asia Minore, e morto nel 1005, si specializzò nella calendaristica astronomica, ma studiò anche in modo approfondito la dottrina religiosa dell'Islam. All'età di quarant'anni giunse in Cina con i suoi tre figli e partecipò alla revisione del calendario voluta da Wang Chuna, lavoro che durò due anni. Nel 963 Ma divenne sovrintendente dell'Ufficio astronomico, ma già nel 966 ‒ sette anni dopo che Zhao Kuangyin (passato alla storia con il nome postumo Taizu, 960-975) era divenuto imperatore ‒ gli fu attribuito il titolo di Gran Maestro di Splendida Felicità (guanglu dafu) e gli fu accordato il rango di marchese (houjue). Tali onori gli provenivano dalla fama di cui godeva; egli, infatti, era considerato un'autorità nella dottrina dell'Islam e guadagnò anche il titolo di consigliere del governo cinese per gli Affari islamici. Nel 997 Ma si ritirò a vivere nella zona dello Yong'an (nell'odierna regione dello Shanxi), dando vita a un importante clan familiare in quell'area. Dopo il suo ritiro, nel 997, il primo figlio, Ma E, passò a dirigere l'Ufficio astronomico, ereditando il marchesato che era stato del padre; il secondogenito, Ma Huai, divenne invece assistente-capo dell'Ufficio astronomico nel 1001, mentre il terzo figlio, Ma Yi, anch'egli esperto di astronomia e di astrologia, fu insignito del titolo di generale. Il calcolo delle date in dodici zodiaci di Ma Yi fu registrato in un famoso testo militare dei Song settentrionali, gli Elementi essenziali dai classici militari (Wujing zongyao).
Ai Xue e la Terapeutica islamica
Ai Xue, originario della Siria, fu chiamato a servire l'Impero mongolo durante gli anni di regno del Khān Mongka (passato alla storia con il nome postumo Xianzong, 1251-1259) grazie alla sua conoscenza di diverse lingue dell'Asia centrale e alle sue competenze astronomiche, calendaristiche e mediche. Lavorò presso l'Ufficio astrologico (Xingli si) e divenne così uno dei pochi esperti nelle scienze dell'Asia centrale che l'Impero mongolo abbia contato.
Nel 1260 Qubilay Khān, divenuto imperatore, trasferì la capitale a Pechino, conosciuta a quel tempo come Shangdu (Capitale superiore), e collocò l'osservatorio astronomico sulle mura settentrionali della città. Nel 1267 l'Ufficio astronomico dell'Asia centrale divenne l'Ufficio astronomico islamico (Huihui sitian tai) e fu collocato sotto la direzione della Biblioteca del Palazzo imperiale (Mishu jian). In questo Ufficio insieme ad Ai Xue lavorò anche Ǧamāl al-Dīn che, diversamente da Ai Xue, il quale aveva competenze sia in astronomia sia in medicina, era fondamentalmente un astronomo. Ai Xue lasciò l'Ufficio astronomico e passò a lavorare nell'Ufficio di medicina islamica (Guanghui si), un centro che era stato creato poco tempo prima grazie al volere di Qubilay Khān e che costituiva un'unità dell'Accademia imperiale di medicina (Taiyi yuan). Durante i suoi anni di lavoro presso questo Ufficio, egli si adoperò per introdurre la medicina islamica in Cina, chiamando molti medici arabi a lavorare nella capitale, e fu proprio grazie al suo lavoro e alla sua iniziativa che la medicina islamica, in questi anni, fu considerata al pari di quella tradizionale cinese. Successivamente Ai Xue fu promosso Ufficiale di corte alla direzione della Biblioteca del Palazzo imperiale, e in seguito storico di corte; infine, gli fu assegnato l'incarico di gestire i testi del governo sulle scienze islamiche.
Per il periodo iniziale della diffusione della medicina araba in Cina è necessario affidarsi agli studiosi arabi e ai testi medici scritti in arabo, mentre con la pubblicazione dell'opera Terapeutica islamica (Huihui yaofang, compilata approssimativamente nel primo periodo Ming, cioè nella seconda metà del XIV sec.) si apre un nuovo capitolo sugli scambi di conoscenze mediche tra mondo arabo e cinese, e si può delineare così una sorta di medicina integrata, tra scienza medica araba e cinese. Non si conosce l'autore della Terapeutica islamica, ma si può ipotizzare che sia stata tradotta e compilata da diversi autori musulmani dell'Istituto di traduzione (Siyi guan); l'opera era composta di 36 capitoli (juan, di cui se ne conservano soltanto quattro), per un totale di circa 485 pagine e approssimativamente 200.000 caratteri. Le materie trattate erano: 'medicina interna' (neike), 'medicina esterna' (waike), ginecologia (fuke), pediatria (erke), ortopedia (guke), traumatologia (shangke), dermatologia (pifuke), neurologia (shenjingke) e farmacologia (zhiyao fangfa); era quindi un'opera che conteneva un sistema medico completo, assai simile al Canone di medicina di Avicenna, testo persiano composto tra il X e l'XI secolo. Il Canone di medicina molto probabilmente fu introdotto in Cina prima dell'arrivo di Ai Xue; gran parte delle terapie in esso indicate, infatti, servirono da modello per la Terapeutica islamica; i due testi erano dunque strettamente legati l'uno all'altro e si può ipotizzare che molte pagine della Terapeutica islamica siano state direttamente riprese dal Canone e che le discrepanze tra i due, quando si registrano, siano da attribuire al lavoro di revisione che i medici cinesi, dopo secoli di pratica e di esperienza, realizzarono sulla Terapeutica. L'introduzione della medicina islamica arricchì contenuti e conoscenze della medicina cinese tradizionale; quest'ultima, per esempio, fu la prima a utilizzare sostanze medicinali (bencao, cioè piante, animali e minerali) per preparare bevande curative, mentre nella medicina islamica si usava mescolare le medicine con resine e spezie per farne pillole o pasticche. Tuttora ‒ come risultato della convergenza delle due tradizioni ‒ nella medicina cinese si usano entrambi i metodi.
Ǧamāl al-Dīn e l'Ufficio astronomico islamico
Tra gli scienziati dell'Asia centrale che arrivarono in Cina durante il primo periodo della dinastia Yuan (1279-1368), Ǧamāl al-Dīn si distinse in particolare nel campo dell'astronomia. La sua vita fu interamente dedicata all'introduzione delle scienze arabe in Cina. Secondo alcuni studiosi egli proveniva dall'osservatorio astronomico di Marāġa, città dell'antica Persia; secondo la Storia della dinastia Yuan (Yuanshi), invece, Qubilay Khān chiamò Ǧamāl al-Dīn nel 1260, prima di diventare imperatore, vale a dire prima della creazione dell'osservatorio di Marāġa, avvenuta nel 1259. Allo stato attuale delle ricerche non è ancora possibile affermare con certezza da dove provenisse Ǧamāl al-Dīn. Di sicuro, dopo il suo arrivo in Cina lavorò per l'Ufficio astronomico e nel 1267 compilò il nuovo Calendario Wannian (Wannian li) che sottopose all'imperatore mongolo, ricevendo il permesso di diffonderlo tra i Musulmani. Disegnò inoltre sette strumenti astronomici per l'osservatorio della capitale: una sfera armillare, due quadranti solari e un quadrante 'mediano', una sfera della mappa celeste, un mappamondo e un astrolabio.
Il calendario perpetuo di Ǧamāl al-Dīn è l'equivalente del calendario solare islamico e in Cina esso svolse la funzione di un calendario civile per i Musulmani che risiedevano nell'Impero mongolo. Poiché, secondo la tradizione cinese, gli studi calendariali includono la predizione e il calcolo delle eclissi e delle orbite planetarie, l'Ufficio astronomico islamico incluse anche questi compiti tra quelli degli studi calendariali. I calcoli astronomici e matematici appartenevano alla tradizione islamica, anche se fino a oggi non è stato possibile reperire fonti che documentino algoritmi precisi. Nel 1271 Qubilay Khān riorganizzò ufficialmente l'Ufficio astronomico islamico, chiamando Ǧamāl al-Dīn a dirigerlo; nel 1273 questi fu promosso alla direzione della Biblioteca del Palazzo imperiale e al contempo nominato responsabile dell'Ufficio astronomico; nel 1287 fu nuovamente promosso Grande Studioso e assunse la gestione di tutti gli affari scientifici, culturali e religiosi dell'Impero mongolo. Nel 1285 Ǧamāl al-Dīn, dopo aver avuto l'approvazione della corte, iniziò il lavoro di compilazione della cartografia dell'Impero mongolo, la Monografia generale dei Grandi Yuan (Dayuan yitong zhi). Era questo un imponente compito che comportava la misurazione e il calcolo della composizione geografica dell'intero Impero; Ǧamāl al-Dīn, utilizzando le sue conoscenze di cartografia araba, redasse carte geografiche di tutto l'Impero mongolo e delle singole regioni, lavorando a questo progetto sino alla morte, avvenuta nel 1291. L'intero progetto, composto di 1300 capitoli, la cui compilazione costituì l'ultimo desiderio di Ǧamāl al-Dīn, ebbe termine nel 1303.
I fratelli Ma e il Calendario islamico
La dinastia Ming espulse i Mongoli nel 1368, assumendo quindi il controllo dell'Ufficio astronomico, che a quel tempo raccoglieva più di 200 testi di astronomia. Tutti gli astronomi e gli astrologi dell'Ufficio scesero a Nanchino ‒ prima capitale della dinastia Ming ‒ e lavorarono per la nuova dinastia. Made Luding e i suoi figli giunsero in Cina l'anno successivo e furono immediatamente raccomandati per l'Ufficio astronomico islamico della corte Ming, istituzione che lavorò indipendentemente sino a quando, dopo la morte di Zhu Yuanzhang (passato alla storia con il nome di Hongwu, 1368-1398), fondatore della dinastia, non fu ordinato che si fondesse con il tradizionale Ufficio astronomico. Durante questo periodo furono completate due importanti opere, ossia il Calendario islamico (Huihui lifa) e la Traduzione Ming del 'Libro dei segni celesti' (Mingyi tianwen shu).
La famiglia di Made Luding proveniva da Gedda e quando arrivò in Cina la corte Ming ne apprezzò la cultura e le straordinarie abilità e competenze, concedendogli il titolo onorifico di Šayḫ al-Islām, 'principe dell'Islam', e affidandogli la direzione dell'Ufficio astronomico islamico. Per i loro contributi nel campo dell'astronomia Made Luding e i suoi figli ricevettero anche l'onore di nominare la propria casa 'Sala della grande misurazione' (dace tang) e di assumere il cognome cinese Ma, lo stesso della famiglia dell'imperatrice. Nel 1372 Made Luding si recò a La Mecca e morì a Ningbo sulla strada del ritorno in Cina.
La figura più importante della famiglia Ma era Ma Šayḫ, conosciuto anche con il nome cinese di Wu Liang. Sin da quando arrivò in Cina e iniziò a lavorare presso l'Ufficio astronomico islamico, Ma Šayḫ si sforzò d'imparare il cinese, immergendosi completamente nella cultura del paese; riuscì in poco tempo a padroneggiare la lingua e la cultura cinesi, cessando presto di comportarsi come uno straniero a corte, tanto che il primo imperatore Ming, Hongwu, gli diede in sposa la figlia tredicenne. Dopo la morte di Made Luding, Ma Šayḫ ereditò la direzione dell'Ufficio astronomico islamico, il titolo onorifico di Šayḫ al-Islām e il lavoro all'Istituto di traduzione. Accompagnò più volte gli ambasciatori cinesi nei paesi arabi e successivamente, nel 1382, propose di tradurre il Calendario islamico, impresa che portò a termine nel giro di pochi anni.
Il Calendario islamico era, in effetti, tanto una compilazione quanto una traduzione e rappresenta la prima opera collettiva giunta fino a noi; comprendeva un testo principale, 39 tavole numeriche, una tavola delle stelle e 13 mappe stellari regionali; l'intero cielo era diviso in 12 costellazioni zodiacali, per 360 gradi. La funzione del Calendario islamico non era soltanto quella di calcolare i giorni ripartiti nelle costellazioni zodiacali, ma anche quella di predire le eclissi, di stabilire il movimento dei pianeti e di fornire servizi astrologici per la Casa imperiale. Durante il lavoro di compilazione del Calendario islamico la famiglia Ma misurò dettagliatamente il cielo, convertendo i dati in tavole numeriche; sappiamo, per esempio, che essa misurò la latitudine di Nanchino. Il sistema delle costellazioni zodiacali non ha alcuna relazione con le mappe stellari arabe e deve quindi basarsi su un calcolo originale, elaborato a partire da una misurazione compiuta in Cina. Lo Zodiaco, inoltre, consiste di una serie di costellazioni lungo l'eclittica ed è rappresentato in griglie di longitudine e latitudine eclittiche, costituendo la prima rappresentazione stellare di questo tipo in Cina.
Ma Hama era il secondo figlio di Made Luding e lavorò con il padre presso l'Ufficio astronomico islamico e l'Istituto di traduzione sino al 1369. Nel 1382 gli fu ordinato di compilare la Traduzione Ming del 'Libro dei segni celesti', un testo basato sull'originale Libro dei segni celesti (Tianwen shu) di Kuoshi Ya'e (971-1029), lavoro che portò a termine in due anni. Dai titoli delle diverse versioni manoscritte di quest'ultima opera sappiamo che si tratta di un testo astrologico che introdusse in Cina l'astronomia araba, a quel tempo ancora poco conosciuta nell'Impero. Esso contiene, per esempio, i nomi delle 20 costellazioni arabe, le coordinate dell'eclittica e la magnitudine stellare di 30 stelle. Inoltre, quest'opera introdusse per la prima volta in Cina la nozione occidentale di 'magnitudine stellare'.
Tasaka 1957: Tasaka, Kodo, An aspect of Islam culture introduced into China, "Memoirs of the Research department of the Tokyo Bunko", 16, 1957, pp. 75-160.
Yamada 1978: Yamada, Keiji, Chūgoku no kagaku to kagakusha [Scienza e scienziati in Cina], Kyōto, Kyōto Daigaku Jinbun Kagaku Kenkyūjo, 1978.