KHAFĀGIAH
GIAH Località nell'Iraq presso il fiume Diyala, 15 km a E di Bagdad. È stata scavata da una missione archeologica dell'Oriental Institute di Chicago, diretta da H. Frankfort, dal 1930 al 1936.
Questa località, di cui si ignora il nome antico, ha restituito una notevole quantità di materiale archeologico (tra cui di particolare importanza sculture in pietra e in rame del III millennio a. C.), che insieme a quello trovato a Tell Asmar (v. eshnunna), Ishchāli (v.) e Tell Agrab (v.) permette di tracciare un quadro ben definito della cultura artistica della Mesopotamia nord-orientale. Assai interessanti sono i resti architettonici venuti alla luce: oltre a varie case di abitazione ed edifici varî, è stato trovato un complesso di cinque templi, di cui due fondamentali per la conoscenza dell'architettura mesopotamica. Uno è il tempio dedicato a Sin, edificato sul finire del IV millennio: le trasformazioni da esso subite nei varî periodi mostrano una sensibile evoluzione: dalla semplice cella stretta e lunga, con ingresso su uno dei lati lunghi ed una fila di strette scale sul lato opposto e con la statua di culto posta in mezzo al lato corto opposto a quello in cui si trova la porta (secondo l'usuale tipologia dei templi arcaici della Mesopotamia meridionale, come a Uruk e ad el-῾Uqair), si passa al tempio preceduto da una serie di cortili progressivamente aggiunti sul lato dell'ingresso; più tardi il primo di questi cortili venne a far parte integrante del tempio, con un proprio altare e con un proprio ingresso monumentale costituito da una scalinata, fiancheggiata da torrioni, che dava su un piccolo cortile ricavato da quello maggiore per mezzo di un muro divisorio. Intorno alla metà del III millennio fu costruito il più importante edificio di K.: un tempio eretto su una terrazza alta 4 m e racchiuso, con l'ampio cortile quadrato che lo precedeva, entro un massiccio muro a pianta ovale, circondato a sua volta, a una certa distanza, non sempre uguale, da un muro più basso. Oscuro resta il valore di questa duplice cinta ovale, che è stata finora ritrovata a K. e, peggio conservata, in un contemporaneo tempio di el-῾Ubaid; un esemplare del III millennio di Bahrein segna il passaggio verso la tarda cinta di Mārib (Yemen).
Bibl.: C. Preusser, Tell Asmar and Khafaje, Chicago 1932, pp. 60-112; H. Frankfort, Tell Asmar, Khafaje and Khorsabad, Chicago 1933, pp. 58-79; id., Iraq Excavations of the Oriental Institute 1932-33, Chicago 1934, pp. 63-80; id., Oriental Institute Discoveries in Iraq, 1933-34, Chicago 1935, pp. 32-78; id., Progress of the Work of the Oriental Institute in Iraq, 1934-35, Chicago 1936, pp. 15-35; P. Delougaz, The Temple Oval at Khafājah, Chicago 1950. Si veda inoltre la bibliografia s. v. eshnunna.