KAYSTROS o KAYSTRIOS (Κάϋστρος, Καΰστριος)
Personificazione divinizzata dell'omonimo fiume della Lidia, che sboccava presso Efeso. Figlio di Achille e Pentesilea era onorato insieme ad Asio con un heròon sui prati di Asio (Serv., Ad Aen., xi, 661; Strab., xiv, 650). Secondo Pausania (vii, 2, 4) era padre di Efeso, mitico fondatore della città omonima e dell'Artemision (v. anche kilbis).
Monete autonome di Efeso, recanti la leggenda ΚΑΥCΤΡΟC, mostrano la personificazione del fiume sdraiata e reggente nella destra un ciuffo di canne palustri, mentre con la sinistra si appoggia ad un'urna da cui sgorga un rivo di acqua. Altre monete con una tipologia simile sono dell'età di Adriano, Commodo, Gallieno, Salonino. I fiumi Kaystros e Kenkreios (v.) sono raffigurati come fanciulli ai piedi del simulacro di Artemide Efesia, sui tipi monetali di Settimio Severo, Gordiano Pio, Filippo iunior, Gallieno, Salonino. Sempre come fanciulli che giocano ai piedi del simulacro di Hera, i due fiumi sono riprodotti su monete di Salonino da Samo. Compare anche su monete da Dioshieron (Lidia) e da Pergamo. Un'altra rappresentazione del K. si ha presso la personificazione della città di Efeso sulla base dedicata a Tiberio dagli augustali di Pozzuoli. Il K. è raffigurato come un giovinetto con la testa circondata da un nimbo, seduto presso un bacino d'acqua di fronte alla personificazione della città di Kilbis, sul manoscritto dei Theriakà di Nicandro, che si conserva nella Bibliothèque Nationale di Parigi.
Bibl.: W. Drexler, in Roscher, II, i, 1890-94, c. 1008, s. v.; Bürchner, in Pauly-Wissowa, XI, i, 1922, c. 100 s., s. v.; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 577 (Efeso); p. 650 (Dioshieron); p. 652 (Hypaepa); Brunn-Bruckmann, Denkmäler, Monaco 1906, tav. 575 (J. Sieveking); S. J. Gasiorowski, Malarstwo Minjaturowe Grecko Rzymskie, Cracovia 1928, p. 168.