PORTER, Katherine Anne
Scrittrice statunitense, nata a Indian Creek (Texas) il 15 maggio 1890, morta a Silver Spring (Maryland) il 18 settembre 1980. Sperimentati precocemente lutti e trasferimenti traumatici del nucleo familiare, di formazione metodista, si convertì al cattolicesimo con il primo matrimonio, il cui fallimento (1915) la indusse a perseguire tenacemente l'indipendenza economica. Tentata la carriera di attrice a Chicago, intrapresa quella di giornalista presso il Rocky Mountain News di Denver, si trasferì a New York (1920) e trascorse gli anni Venti fra il Greenwich Village e il Messico, prendendo tra l'altro parte attiva a Boston nei picchettaggi a favore di Sacco e Vanzetti (1927), cui nel cinquantesimo anniversario dell'esecuzione dedicò il saggio The never-ending wrong (1977). Dopo il primo viaggio in Europa (1931), attraversò più volte l'Oceano, vivendo anche per lunghi periodi a Berlino, Parigi e Basilea, oltre che a Hollywood e Washington. P. ottenne importanti riconoscimenti: fra gli altri due borse Guggenheim, una della Ford Foundation, la medaglia d'oro per la prosa del National Institute of Arts and Letters. La pubblicazione di The collected stories of Katherine Anne Porter (1965) le valse il National Book Award 1966 e il premio Pulitzer per la prosa (1967).
Scrittrice non prolifica, P. pubblicò il primo racconto, Maria Conceptión, ambientato in Messico, sulla rivista Century (1922). La sua fama poggia principalmente sulle raccolte di racconti Flowering Judas (1930, ampliata nel 1935) e The leaning tower (1944); sui tre romanzi brevi riuniti sotto il titolo Pale horse, pale rider (1939; trad. it., 1946); e sul romanzo Ship of fools (1962; trad. it., 1964), che descrive in chiave allegorica il viaggio compiuto da un gruppo di passeggeri nell'estate 1931 dal Messico alla Germania sulla nave Vera. Iniziato nel 1940, più volte interrotto, pubblicato in parte su riviste fra il 1944 e il 1959, il romanzo divenne subito un bestseller a livello internazionale.
P. ha più volte affermato il carattere unitario del suo lavoro, da lei stessa definito "progressione ininterrotta". Si è spesso tentato d'individuare quale sia il ''centro'' dei suoi racconti. Nel 1944, recensendo The leaning tower, il critico E. Wilson ha proposto un raggruppamento lungo le linee seguenti: "studi di vita familiare in ambiente operaio o borghese"; "quadri di luoghi lontani"; "storie di donne". Successivamente (1965), la scrittrice del Mississippi E. Welty ha concentrato l'attenzione sulla penetrazione psicologica, sullo sguardo rivolto all'interno, e ha rilevato come la superficie piana, lucida e serena della prosa si apra per squarci improvvisi su un universo interiore pervaso da angosce, colpe, ossessioni, aspettative di morte. Più recentemente, i critici hanno insistito su due elementi: la presenza di un personaggio archetipico femminile proteso nella ricerca d'identità, e il senso fortissimo di appartenenza alle radici e alle tradizioni del Sud. Nel Sud sono ambientati i racconti più belli di P., sia esso il più contemporaneo Sud rurale nel quale si consumano le tragedie dei bianchi poveri (He e Noon wine), o il Sud più lontano nel tempo, ricreato dai ricordi d'infanzia e trasformato dalla memoria, in cui le transizioni sociali, il passaggio dal ''vecchio ordine'' al nuovo, sono il correlativo delle trasformazioni interiori della protagonista, bambina, adolescente, poi giovane donna (ci riferiamo ai nove racconti che compongono il ''ciclo di Miranda''). Di buon interesse sono anche gli interventi saggistici di diverso respiro e impegno, ora raccolti in The collected essays and occasional writings of Katherine Anne Porter (1970) e This strange old world and other book reviews (1991).
Illuminanti documenti della personalità e della cultura di P. sono infine le numerosissime sue lettere, un'ampia e felice scelta delle quali è stata pubblicata nel 1990 (Letters of K.A. Porter, selected and edited and with an introduction by I. Bayley).
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