KARLOVY VARY (ted. Karlsbad "Bagni di Carlo"; A. T., 59-60)
Importante città della Boemia di NO., nota soprattutto per le sue sorgenti di acqua minerale, come luogo di cura e di riposo, 380 m. s. m., allungata presso le due rive del fiume Teplá (Tepl), che poco dopo affuisce nell'Ohře (Eger). Centro attuale del luogo è il mercato, sulla riva sinistra, ai piedi di una serie di amene colline, coperte di pini, che s'innalzano da 100 a 150 metri sul fiume, e permettono innumerevoli passeggiate. Anche sulla destra vi sono delle colline boscose, un poco più alte: da questa parte si trova il colonnato sotto il quale è posta la maggiore delle 16 sorgenti (Sprudel: 2000 litri al minuto; altra sorgente molto nota è la Mühlbrunn), che sgorgano dal granito. Nei pressi sono grandi stabilimenti, botteghe, alberghi, pensioni, che dànno alloggio annualmente a 60-70 mila ospiti e a 200 mila turisti. La città ha tratto vantaggio, oltre che dall'industria alberghiera (che dà impiego anche alla popolazione dei vicini villaggi), dai giacimenti di caolino (fabbriche di porcellana) e dall'esportazione di acque minerali (in media 4 milioni di bottiglie all'anno) e di lavori di cuoio. Le sorgenti hanno fatto sviluppare anche l'industria chimica, che ha dovuto trovar posto presso la confluenza della Teplá nell'Ohře. Glì abitanti, che erano 17.446 nel 1910 e 19.480 nel 1921, sono ora 24.029 (1930), per la massima parte tedeschi.
Le acque solfato-bicarbonato-cloruro-sodiche, termali (fino a 73°) di Karlovy Vary s'impiegano per bevanda, per bagni, docce e inalazioni. Sono indicate per le malattie gastro-intestinali ed epatiche, gotta, diabete, obesità, postumi di malaria, affezioni urinarie, forme ginecologiche, dermatosi, manifestazioni reumatiche e artritiche.
Storia. - Fu fondata come città e castello da Carlo IV in un bosco appartenente al castello di Loket e nel 1370 ottenne il privilegio di governarsi con il diritto municipale della città di Loket. Nel 1434 fu dal re Sigismondo impegnata, insieme con tutta la regione di Loket, ai conti Šlik, in cui potere rimase fino al 1547, quando cioè fu loro sequestrata per aver essi preso parte alla rivolta contro il re Ferdinando I. Fu allora sottomessa alla Camera regia, la quale favorì lo sviluppo della città. Benché i cittadini fossero di religione protestante, pure durante la rivolta boema del 1618-20 rimasero fedeli agli Asburgo; fu relativamente facile convertirli alla fede cattolica. Da quel tempo Karlovy Vary, che nel 1707 fu innalzata a regia libera città, godé la protezione del governo austriaco che favorì il suo sviluppo economico.
La tradizione, secondo la quale le acque furono scoperte da Carlo IV durante una caccia al cervo, non corrisponde alla verità storica: erano cioè note già prima e Carlo IV, fondandovi la città, le rese soltanto più celebri. Fino ai primi del Cinquecento le acque servivano esclusivamente per i bagni. Solo nel 1522 Venceslao Payer nel Tractatus de Thermis Caroli IV (Lipsia 1522) avvertì della loro potenza salutifera anche come bevanda, e così verso la fine del sec. XVI erano già note in tutta l'Europa. Lo sviluppo moderno della città incomincia dalla seconda metà del sec. XIX.
Bibl.: E. M. Rutte, Karlovy Vary, Praga 1900; K. Ludwig, Alt-Karlsbad, Karlsbad 1920; J. Moscheles, Some aspects of the geography of the West Bohemian Spas, in Geografiska Annaler, X (1928), pp. 245-261; A. Gnirs, Karsbader Geschichtsquellen in den älteren Ratsschriften der Stadt Elbogen, Karlsbad 1928-29.