HALLER, Karl Ludwig von
Storico svizzero, nato a Berna il 10 agosto 1768, morto il 20 maggio 1854 a Soletta. Le mansioni pratiche esplicate al servizio di Berna, gli fecero conoscere quegl'ideali della Rivoluzione francese di cui egli divenne con l'andar del tempo il più risoluto avversario. Dopo la sopraffazione commessa ai danni della Svizzera dai Francesi, nel 1798 entrò al servizio dell'Austria: poi nel 1806 fu chiamato all'università di Berna, come professore di diritto. Dalla cattedra, che tenne fino al 1817, egli propagò le sue dottrine politiche, reazionarie all'estremo; e nella vita politica si associava al regime aristocratico, ritornato al potere in Berna dopo il 1814, entrando a far parte del Gran Consiglio cittadino. Ma quando nel 1820 si convertì al cattolicesimo, perdette la sua carica; e allora si recò a Parigi, dove ottenne, nel 1825, un posto al Ministero degli esteri. La rivoluzione del luglio 1830, facendogli perdere anche questo posto, lo costrinse a tornare in Svizzera; e da allora alla morte visse a Soletta, del cui Gran Consiglio fece parte, dal 1834 al 1837. Il più celebre suo lavoro, Restauration der Staatswissenschaft (1a ed., 1816-25, voll. 6), fece un'enorme impressione negli ambienti reazionarî che predominavano in tutta l'Europa dopo la disfatta di Napoleone: poiché in esso lo stato veniva basato su fondamenti ideali completamente opposti a quelli della Rivoluzione.
A base della costruzione di H. sta l'affermazione che lo stato non è un che di assolutamente particolare, che abbisogni di particolari leggi; sibbene una società di uomini, che rientra nell'orbita del diritto comune anche alle altre associazioni, di diverso aspetto, e che, come tutte le associazioni, si origina dal bisogno di difesa e di protezione, da un lato, e dall'altro dall'esistenza di una forza capace di dirigere e di proteggere. Lo stato non si origina quindi da un "contratto", per cui un gruppo di uomini liberamente concede a un uomo il potere; ma si origina dal fatto che una forza preesistente si assume il compito di proteggere e difendere un gruppo di uomini. Ciò equivaleva a ricondurre lo stato nell'orbita del puro diritto privato, da un lato; e a riconsacrare lo stato patrimoniale e patriarcale e l'assoluto potere del monarca, dall'altro. E infatti H. fu uno dei massimi esponenti teorici dello spirito reazionario in Europa. Per questo, e per il tono fortemente religioso del suo pensiero, H. ebbe entusiasti ammiratori, specialmente in Germania, nell'ambiente di Federico Guglielmo IV.
Bibl.: E. Reinhard, K. L. v. H., Colonia 1915; W. v. Sonntag, Die Staatsauffassung C. L. v. H., Jena 1929.