FUCIK, Julius
Giornalista e scrittore, nato a Praga il 23 gennaio 1903, ucciso dai nazisti a Berlino l'8 settembre 1943. Redattore del Rudé Právo, quotidiano comunista praghese, e del settimanale letterario-politico Tvorba.
Ad una serie di corrispondenze dalla Russia diede il titolo V zemi, kde zítra již znamená včera "Nella terra dove domani già significa ieri". Nei giorni dell'occupazione tedesca si dedicò allo studio dell'Ottocento boemo, epoca della rinascita, e compose dei saggi su Božená Němcová, su Karel Sabina, su Julius Zeyer. Sotto il falso nome di prof. Horák svolse un'intensa attività clandestina. Catturato dalla Gestapo nella primavera del 1942, fu in un primo tempo chiuso nella prigione di Pankrác, dove vergò le note di Reportáž psaná na oprátce "Reportage scritto sulla forca", opera che sorprende per la serenità e la grandezza morale delle sue pagine. Un secondino gli fornì carta e matita e portò fuori dal carcere i fogli che Gusta Fučíková, la moglie, tornata dal campo di concentramento di Ravensbrück, raccolse in volume. Il Reportage è stato tradotto in quasi tutte le lingue europee.