Benet, Juan
Scrittore spagnolo, nato a Madrid il 7 ottobre 1927 e morto ivi il 5 gennaio 1993. Di professione ingegnere civile, esordì nel 1961 con i racconti Nunca llegarás a nada in cui già si annuncia il nichilismo radicale che sarà la chiave della sua scrittura, così come il linguaggio elaborato e volutamente oscuro che segna la presa di distanza dal realismo degli anni Cinquanta e Sessanta. I suoi romanzi si collocano in un territorio fittizio, una regione inventata con l'esattezza del cartografo, dove la tragedia di ogni singolo uomo si fa palpabile sullo sfondo della più ampia tragedia della guerra civile spagnola, tema centrale di tutta la sua opera, evento drammatico e incomprensibile che mette a nudo l'insensata follia umana, simbolo di una universale deriva. In Volverás a Región (1967) B. introduce il lettore nello spazio di Región, luogo dove il tempo è indeterminato e fluttuante, frammentato nelle storie spezzate e irrisolte dei suoi abitanti, protagonisti di drammi di cui ignorano l'origine e la causa. Tale frantumazione dell'esistenza si riflette anche nel racconto della guerra civile che non è storico né segue un filo cronologico, ma è soggetto a salti temporali, a lacune imposte dall'oblio, a un procedere in avanti e a ritroso in sintonia con il filo frammentato delle vite dei personaggi che si dipana in epoche differenti i cui piani temporali si fondono però nella narrazione. La guerra non è così il racconto della storia nazionale, ma è letta attraverso casi particolari e insignificanti, solo indirettamente o lontanamente connessi allo scontro bellico e che poco o nulla hanno a che vedere con le ideologie, le offensive militari, la politica. È piuttosto la passione l'elemento scatenante di avvenimenti traumatici che ancorano i personaggi a un vissuto doloroso da cui non riescono a emergere e che spesso non sono in grado di ricostruire e quindi di raccontare. In un universo lacerato e privo di senso, dove l'unica realtà è il dolore, anche lo stile assume un'andatura grave, la sintassi è complessa, i periodi interminabili hanno un ritmo lento, la scrittura mai lineare ricrea il tempo contorto e illogico del racconto.
Le contraddizioni umane, l'insensatezza dell'esistenza che investe la società e la storia, la passione e la paura, sono temi ciclici che affiorano in tutti i romanzi di B.: Una meditación (1970), Una tumba (1971; trad. it. 1991), Un viaje de invierno (1972; trad. it. 1993), La otra casa de Mazón (1973), En el estado (1977), così come nei racconti 5 narraciones y 2 fábulas (1972), Del pozo y del numa (1978), Trece fábulas y media (1981; trad. it. 1991). La guerra civile ritorna ancora in Saúl ante Samuel (1980), il romanzo più ermetico dove il tema biblico serve da asse strutturale per una ulteriore lettura della storia di Spagna, e nella tetralogia incompiuta Herrumbrosas lanzas (Libros i-vi, 1983; Libro vii, 1985; Libros viii-xii, 1986; trad. it. 1990; frammenti del quindicesimo e sedicesimo libro sono apparsi postumi nel 1998) in cui l'offensiva militare è proposta nel consueto modo discontinuo e la minuziosità della ricostruzione delle manovre contrasta con l'indeterminatezza temporale, acuita da sospensioni e digressioni narrative. Se nella tetralogia B. smantella l'impalcatura del romanzo storico, in El aire de un crimen (1980) procede alla dissoluzione del romanzo giallo, presentando la storia di due delitti irrisolti in cui l'ordine non è restaurato. Tra le sue ultime opere: En la penumbra (1989; trad. it. 1991) e El caballero de Sajonia (1991; trad. it. 1994), rilettura della biografia di Lutero. Di grande interesse anche i saggi La inspiración y el estilo (1965), ¿Qué fue la guerra civil? (1976), Otoño en Madrid hacia 1950 (1987), La construcción de la torre de Babel (1990).
bibliografia
R. Gullón, Una región laberíntica que bien pudiera llamarse España, in Ínsula, 1973, 319, pp. 3 e 10.
E. Díaz Navarro, Del pasado incierto. La narrativa breve de Juan Benet, Madrid 1992.
Juan Benet, el Caballero de Región, in Ínsula, 1993, 559-60, nr. monografico.
E. Chamorro, Juan Benet y el aliento del espíritu sobre las aguas, Barcelona 2001.