JOTA
. Danza popolare spagnola originaria dell'Aragona e diffusasi poi in tutta la Spagna, soprattutto in Navarra. Sembra risalga al sec. XII, e dicesi che fosse importata dall'africano Aben Jot, musicista di Valencia esiliato a Calatayud. Essa è in ritmo ternario, di movimento rapido, animata sempre più, nella ripetizione delle strofe (il cui numero non ha limiti stabiliti), dal suono delle chitarre, dei tamburelli, del triangolo, delle castagnette doppie. Alla Jota partecipano più coppie: cavalieri e dame danzano di fronte, battendo i piedi al suolo con passo variato e rapido, cercandosi e sfuggendosi con nervosa agilità. Alla fine di ogni strofa dama e cavaliere si abbracciano, mentre vien cantata la copla, o quartina (quasi sempre cantata a due voci e in terze); poi la dama si svincola, e la jota ricomincia. Spesso, dopo la copla, i cavalieri si sostituiscono alle dame.
Il ritmo vivace, esuberante della jota ha attirato anche i compositori stranieri; M.I. Glinka e F. Liszt ne han fatto uso. Nella grande ricchezza e varietà delle melodie che esso anima, si possono distinguere varî tipi, come le jotas ravaleras, le golondrinas, le femateras, le zaragozanas.
Bibl.: Raoul Laparra, Musica popolare spagnuola, in A. Lavignac, Encyclopédie de la musique, 1914.