Fisico (Schickenhof, Baviera, 1874 - Traunstein 1957); prof. nei politecnici di Hannover (1906) e di Aquisgrana (1909), nel 1920 prof. all'univ. di Greifswald e subito dopo in quella di Würzburg fino al 1922, anno in cui si ritirò dall'insegnamento; dal 1933 al 1939 fu presidente della Physikalisch-Technische Reichsanstalt di Berlino. Socio straniero dei Lincei (1922). Le sue ricerche riguardano essenzialmente la spettroscopia della radiazione visibile emessa da aeriformi rarefatti. Un primo, importante fenomeno da lui previsto teoricamente nel 1902 e verificato sperimentalmente nel 1905 con un tubo a scarica contenente idrogeno a bassa pressione è lo spostamento per effetto Doppler delle linee spettrali della luce emessa da raggi canale: conformemente alla teoria, lo spostamento risulta verso il violetto oppure verso il rosso dello spettro visibile, a seconda che l'osservazione venga fatta nella direzione dei raggi canale oppure in direzione opposta. Tale scoperta ebbe larga risonanza, sia perché costituì la prima osservazione dell'effetto Doppler nella luce di una sorgente non astronomica, sia perché provò che i raggi canale erano costituiti da corpuscoli capaci di emettere luce, cioè da atomi (per l'esattezza, ioni positivi). Successive ricerche sullo spettro luminoso dei raggi canale lo portarono alla seconda sua grande scoperta (1913), quella dell'effetto che porta il suo nome, la quale aprì nuove prospettive sulle interazioni atomiche; per queste due scoperte ebbe il premio Nobel per la fisica nel 1919. Successivamente, s'occupò estesamente anche della teoria della valenza chimica. Fra le opere: Die Elektrizität in Gasen (1902); Prinzipien der Atomdynamik (1910-15); Atomstruktur und Atombindung (1928).