Swerling, Jo (propr. Joseph)
Commediografo e sceneggiatore statunitense, nato a Bardichov (Russia) l'8 aprile 1897 e morto a Los Angeles il 23 ottobre 1964. A partire dagli anni Trenta lavorò con i più grandi studios hollywoodiani, sia sotto contratto sia come indipendente, cimentandosi in vari generi cinematografici e dimostrandosi negli anni prezioso collaboratore di importanti registi quali Frank Borzage, Rouben Mamoulian, John Ford, Alfred Hitchcock e soprattutto Frank Capra. Nelle sue sceneggiature S. esalta costantemente il talento individuale, lo spirito di solidarietà, il buon senso e la bontà dell'uomo comune, in contrasto con l'amoralità dei ricchi e dei potenti le cui norme di condotta non lasciano spazio all'umanità.
Lasciata con la famiglia la Russia zarista, trascorse la fanciullezza a Chicago. Dopo un'esperienza come autore di fumetti e giornalista, si dedicò al teatro e scrisse la commedia Kibitzer con l'attore Edward G. Robinson, che la interpretò a Broadway e che avrebbe recitato in seguito in numerosi film sceneggiati da Swerling. A Hollywood giunse nel 1929, quando dalla sua pièce The undertaker venne tratto il film Melody lane diretto da Robert F. Hill, e fu poi persuaso a restarvi dalle nuove possibilità di lavoro che si prospettavano con l'avvento dei film parlati. L'anno seguente incontrò Capra con il quale cominciò ben presto a collaborare, contribuendo più di ogni altro sceneggiatore alla definizione delle caratteristiche tipiche dei film del regista. Oltre a Platinum blonde (1931; La donna di platino), perfetta screwball comedy cui collaborò anche Robert Riskin, S. adattò un testo teatrale di D. Belasco e M.H. Gropper per Ladies of leisure (1930; Femmine di lusso), partecipò alla scrittura dei dialoghi di Rain or shine (1930; Luci del circo), curò l'adattamento di una pièce di Riskin e J. Meehan per The miracle woman (1931; La donna del miracolo), scrivendo poi le sceneggiature di Dirigible (1931; Dirigibile) e di Forbidden (1932; Proibito). Sarebbe tornato a lavorare con Capra molti anni dopo, per la stesura finale di It's a wonderful life (1946; La vita è meravigliosa), destinato a divenire un classico della storia del cinema. Negli anni Trenta S. fu eccezionalmente produttivo: entro il 1935 aveva scritto in parte o integralmente le sceneggiature di ben quaranta film (con una media di circa otto titoli all'anno), tra cui Washington merry-go-round (1932) di James Cruze, adattamento di un'opera teatrale di M. Anderson, e Lady by choice (1934; La donna che amo), tratto da un soggetto di D. Taylor e diretto da David Burton, che riecheggiano atmosfere tipiche dei film di Capra. Lavorò inoltre a opere quali A man's castle (1933; Vicino alle stelle) di Borzage, melodramma romantico con Spencer Tracy e Loretta Young, e The whole town's talking (1935; Tutta la città ne parla), atipico film di Ford sceneggiato con Riskin adattando un racconto di W.R. Burnett, e interpretato da Edward G. Robinson nel ruolo di uno spietato gangster che si insedia nella casa di un mite impiegato suo sosia. Sotto contratto alla Columbia Pictures per quasi tutti gli anni Trenta, S. sviluppò una particolare abilità nel delineare eroi maschili forti e taciturni, e sensibili personaggi femminili dall'ambiguo passato perfetti per attrici come Barbara Stanwyck, Carole Lombard e Jean Arthur. Scrisse inoltre numerosi musical per Bing Crosby. Quando cominciò a lavorare come indipendente selezionò con maggior attenzione i progetti che gli venivano proposti. Per il produttore Samuel Goldwyn scrisse il patriottico The real glory (1939; La gloriosa avventura), tratto da un romanzo di Ch.L. Clifford, sull'esercito americano impegnato nel sedare una rivolta nelle Filippine agli inizi del Novecento, interpretato da Gary Cooper e abilmente diretto da Henry Hathaway. Per il produttore David O. Selznick sceneggiò Made for each other (1939; Ritorna l'amore) di John Cromwell, un film drammatico-sentimentale con Carole Lombard e James Stewart. Come quasi tutti gli sceneggiatori all'epoca disponibili a Hollywood, collaborò inoltre, non accreditato, a Gone with the wind (1939; Via col vento) di Victor Fleming. Insieme a Niven Busch scrisse in seguito il divertente e insolito The westerner (1940; L'uomo del West) diretto da Wyler, con Gary Cooper, mentre per la 20th Century-Fox, con la quale aveva firmato un contratto a termine, nel 1941 S. trasse dal romanzo di V. Blasco Ibáñez Blood and sand (Sangue e arena), remake diretto da Mamoulian dell'omonimo film del 1922 di Fred Niblo, tragica storia d'amore tra un torero (Tyrone Power) e una donna fatale (Rita Hayworth); nello stesso anno realizzò la sceneggiatura di Confirm or deny, iniziato da Fritz Lang, e poi terminato da Archie Mayo, e per la Paramount Pictures scrisse invece il soggetto di New York town di Charles Vidor. L'anno successivo firmò con Herman J. Mankiewicz The pride of the Yankees (1942; L'idolo delle folle), splendida biografia dello sfortunato giocatore di baseball Lou Gehrig (Gary Cooper), che valse a S. la sua unica nomination all'Oscar. Nel 1943, dopo aver adattato una storia di Burnett per il film di propaganda bellica Crash dive (Agguato sul fondo) di Mayo, insieme a Garson Kanin trasse da un suo soggetto la commedia A lady takes a chance (La signora e il cowboy) di William A. Seiter, con Jean Arthur nel ruolo della 'bella' di città che si innamora di un campione di rodeo (John Wayne).
Hitchcock gli affidò poi la sceneggiatura di Lifeboat (1944; Prigionieri dell'oceano), basata su un soggetto di John Steinbeck e incentrata su alcuni superstiti di una nave passeggeri affondata dai nazisti in pieno oceano che accolgono un naufrago tedesco. S. trasformò il racconto in prima persona di Steinbeck, del tutto inadatto a una trasposizione cinematografica, contribuendo alla realizzazione di uno dei film più audaci del regista.
Dopo aver realizzato il noir Leave her to heaven (1945; Femmina folle) di John M. Stahl, tratto da un romanzo di B.A. Williams, It's a wonderful life e aver collaborato a Thunder in the East (1953; Bagliori ad Oriente) di Charles Vidor, S. smise per alcuni anni di scrivere per il cinema. Nel 1950, insieme ad Abe Burrows aveva scritto lo splendido musical teatrale Guys and dolls, tratto da un racconto di Damon Runyon che aveva ottenuto enorme successo e di cui, nel 1955, Joseph L. Mankiewicz realizzò l'omonima versione cinematografica (Guys and dolls, Bulli e pupe). L'ultimo titolo dell'estesa filmografia di S. è King of the roaring Twenties ‒ The story of Arnold Rothstein (1961), biografia di un gangster degli anni Venti diretta da Joseph M. Newman.
T. Slater, in Dictionary of literary biography, 44° vol., Detroit 1984, ad vocem.