Termine a lungo utilizzato in senso dispregiativo dai colonizzatori spagnoli, a indicare un insieme di società culturalmente e linguisticamente piuttosto omogenee, che vivono in Amazzonia, tra il Perù e l’Equador e che si definiscono oggi Shuar, Achuar, Huambis e Aguarun.
Gli J., popolazioni bellicose, divise in gruppi parentali fluidi e non strutturati, tendenzialmente egualitari seppure altamente competitivi, opposero una strenua resistenza alla colonizzazione. In alcune aree (per es. tra gli Shuar), soltanto negli anni 1960, attraverso la mediazione delle missioni cristiane, si è avviato un processo di pacificazione, volto anche a garantire la sopravvivenza di alcuni di questi gruppi nativi. Gli J. praticavano tradizionalmente la caccia, la pesca e l’orticoltura (principalmente manioca); oggi sono anche commercianti e allevatori. Il gruppo domestico era costituito dalla famiglia estesa che abitava una parte delle grandi case multifamigliari (jivaria o héa). Diffusa la figura dello sciamano: specialista rituale, personaggio temuto e odiato, insieme pericoloso e investito di poteri terapeutici.