RIOPELLE, Jean-Paul
Pittore, nato a Montreal il 7 ottobre 1923. Dopo aver studiato alla Scuola del mobile di Montreal, dal 1944 R. si dedica esclusivamente alla pittura. Nel 1946 prende parte alla prima esposizione del gruppo degli Automatisti, di cui P.-É. Borduas è il principale animatore. L'automatismo di matrice surrealista, così rilevante nella formazione dell'espressionismo astratto americano con il quale R. ha molti punti di contatto, è la connotazione caratteristica delle sue prime opere astratte insieme con la violenza del colore direttamente spremuto dal tubetto sulla tela. Nel 1946 R. si stabilisce a Parigi e viene accolto nel gruppo surrealista di Breton (dal quale si staccherà nel 1950), ma ben più significativi sono i legami che instaura con Wols, C. Bryen, G. Mathieu, R. Ubac, con i quali espone (1947) nella mostra L'imaginaire, espressione della non-figuration lyrique. R. mantiene i contatti con l'avanguardia canadese e nel 1948 firma il manifesto di Borduas Refus global. Superato un periodo di difficoltà economiche, dopo il 1954 R. espone con successo in numerose mostre personali e collettive (nel 1962 riceve il premio UNESCO alla Biennale di Venezia).
La sua arte di "trappeur supérieur", così come l'aveva definita Breton nella presentazione alla sua prima personale a Parigi (1949), rende possibile l'evocazione di una natura (dalla foresta canadese al gufo nelle più particolari e infinite variazioni, anche in scultura) che si riconosce e identifica con i sentimenti, il ricordo, la fantasia dell'artista, attraverso un felice equilibrio cromatico e una serrata strutturazione dello spazio segnato da colpi di spatola densi di energia e regolatori di ritmi. Vedi tav. f. t.
Bibl.: P. Schneider, Passages, in Derrière le miroir, n. 171, apr. 1968; J. Clair, Riopelle ou la pensée sauvage, Chronique de l'Art Vivant, 1970, n. 11, pp. 12-13; F. Russoli, Riopelle ou l'obsession de la peinture, in Derrière le miroir, n. 186, apr. 1970; P. Schneider, Riopelle, Parigi 1972.