Mansfield, Jayne
Nome d'arte di Vera Jayne Palmer, attrice cinematografica statunitense, nata a Bryn Mawr (Pennsylvania) il 19 aprile 1933 e morta presso New Orleans il 29 giugno 1967. Bionda, prorompente, vistosa, disegnata sul modello divistico di Marilyn Monroe, con il quale seppe però confrontarsi sempre con notevole ironia, fu un'attrice quasi parodistica, vera e propria incarnazione dei sogni più perversi del maschio americano medio, comunque non priva di grazia e capace di finto ma accattivante candore. Riscosse, pur nell'arco di una breve carriera, un clamoroso successo, senza però riuscire a esprimere, se non raramente, il talento di cui era dotata.
Dopo aver studiato all'Università del Texas fu eletta Miss Photoflash nel 1952 e vinse in seguito numerosi concorsi di bellezza. Il suo esordio nel cinema avvenne con ruoli di secondo piano in thriller come Pete Kelly's blues (1955; Tempo di furore) di Jack Webb, con Janet Leigh, o come Illegal (1955; Voi assassini) di Lewis Allen, accanto a Edward G. Robinson. Dopo il successo ottenuto sulle scene di Broadway come protagonista della commedia di G. Axelrod Will success spoil Rock Hunter? (1955), confermò il suo accattivante talento comico nel film The girl can't help it (1956; Gangster cerca moglie) di Frank Tashlin, che la diresse ancora nell'omonimo adattamento della commedia che l'aveva resa nota a teatro (1957; La bionda esplosiva) in cui è l'appariscente e svampita Rita Marlowe, che alla fine riesce però nell'impresa di conquistare l'uomo giusto. Pur se risultò convincente nel noir The burglar (1956; Lo scassinatore) di Paul Wendkos, non riuscì a replicare il successo dei film di Tashlin. Il pubblico maschile non sembrava interessato ai suoi progressi nella recitazione, ma alle sue curve. Così se erano andate a ruba le foto di scena di Female jungle (1955; L'ammaliatrice o L'adescatrice) di Bruno Ve Sota, non suscitarono invece alcun interesse le sue incursioni nella commedia, nonostante fosse diretta da registi di grande perizia come Stanley Donen, che l'affiancò a Cary Grant nell'agrodolce Kiss them for me (1957; Baciala per me), o come Raoul Walsh che le affidò il ruolo della giunonica Kate nello spiritoso western The sheriff of the Fractured Jaw (1958; La bionda e lo sceriffo). Vedendo diradarsi le offerte di lavoro a Hollywood, tentò la fortuna in Europa. In Gran Bretagna recitò nel thriller Too hot to handle (1960; Londra a mezzanotte) di Terence Young e in Italia apparve insieme al marito Mickey Hargitay in Gli amori di Ercole (1960) di Carlo Ludovico Bragaglia, nelle vesti della regina Dianira. Dopo aver lavorato per la televisione, tornò a Hollywood per interpretare una breve parte in The George Raft story (1961; Testa o croce) di Joseph M. Newman. Impersonò poi un'attrice greca in It happened in Athens (1962; Accadde in Atene) di Andrew Marton, in cui appare spaesata e distratta. Il suo ultimo ruolo prima della tragica fine in un incidente stradale fu quello della protagonista di Single room furnished (1966) diretto dal suo terzo marito, Matt Cimber.