Architetto giapponese (n. Shizuoka 1941). Conseguita la laurea in architettura presso l'Università Kantō Gakuin di Yokohama, è diventata ricercatrice nel dipartimento di architettura all'Institute of technology di Tokyo. Nel 1979 ha fondato l'Atelier Itsuko Hasegawa. Nel 1997 è stata eletta membro onorario del Royal institute of British architects (RIBA). La sua architettura evidenzia segni di rottura e di continuità nei confronti dei postulati della cultura giapponese. Le sue realizzazioni hanno una forte impronta tecnologica, che è tuttavia usata per mettere in scena allegorie di forme naturali. Le sperimentazioni condotte sulle prime case unifamiliari (Urban Spirit I, Tokyo, 1987; residenza a Kikuchi-gan, 1987) hanno trovato ulteriori sviluppi nei successivi complessi espositivi e polifunzionali, tra i quali si ricordano: la Bizan Hall a Shizuoka (1988), la Sumida culture factory a Tokyo (1994), il museo della frutta a Yamanashi (1995), il centro per le arti rappresentative a Niigata (1998) e la Taisei junior/senior high school a Shizuoka (2004). Nel 2000 ha pubblicato Crossover architectures.