IPPOCRATE
(῾Ιπποκραᾒτης, Hippocrates). − Medico nato a Coo nel 460 o 459 a. C., figlio dell'asclepiade Eracleide e di Fenarete; morto a Larissa in Tessaglia fra il 375 e il 351 a. C. Viaggiò a lungo, fu il fondatore della medicina scientifica e di una scuola famosa a Coo; si formarono varie leggende intorno alla sua vita, e i suoi scritti furono redatti in un Corpus nel periodo ellenistico. Il ritratto compare su monete di Coo di età imperiale, caratterizzato da una larga calvizie, testimoniata anche dalle fonti (Soran., Vita di I., 3) che ci dicono che egli usasse perciò coprirsi il capo con il mantello. Il volto appare vecchio e rugoso, con corta barba stondata.
Il Bottari e il Visconti, sulla base del confronto con le monete, vollero vedere I. nel tipo del cosiddetto Crisippo; il Braun, il Brunn, lo Helbig vollero identificare I. nell'erma 1036 di Villa Albani, ipotesi negate tutte dal Bernoulli. Nella necropoli dell'Isola Sacra presso Ostia, in una tomba appartenente all'archiatros greco romanizzato Gaio Marcio Demetrio e ad altri membri della famiglia, venne trovato con altre sculture un busto adattato a una erma, sul cui fusto un'iscrizione greca incisa prende lo spunto dal noto aforisma ippocrateo "la vita è breve, l'arte è lunga" per un epigramma funerario. Il busto trova un aderente confronto con l'immagine monetale onde può identificarsi con il ritratto di I., che questo archiatros considerava come maestro ideale e che, dopo aver decorato la casa, volle con sé nella tomba. Luciano (Philopseudes, 21) ricorda una statuetta di I. nella casa di un medico Antigono. Della testa ostiense si possono citare altre quattro copie, che passavano sotto il falso nome di Carneade (Uffizî 305, Ny Carlsberg 420, Napoli 6131, Chiaramonti 598) e il ritratto presenta tutti i caratteri del pieno ellenismo, di un virtuosismo veristico, di un modellato mosso, ed è da considerarsi una ricostruzione intellettualistica del III sec. a. C. su elementi di tradizione letteraria e forse iconografica più antica.
Il nome di I. è stato dato, senza un preciso fondamento, a una statua barbata, panneggiata di Coo.
Nel luglio del 1937 fu scoperto in Coo, durante lo scavo di un edificio privato nella zona centrale della città, un mosaico con la rappresentazione dell'approdo di Asklepios nell'isola di Coo: il dio è accolto da un viandante sulla spiaggia mentre sullo sfondo di un rialzo roccioso è raffigurato un personaggio seduto, anziano, avvolto nel mantello, nel gesto del docente. Secondo L. Morricone, che ha scoperto il mosaico, in questo personaggio è da riconoscere I. di cui è evidente la relazione con l'isola e con il dio della medicina. Il mosaico è probabilmente della II metà del II sec. d. C., posteriore alla distruzione della città nel periodo antoniniano.
Bibl.: M. Pohlenz, Hippokrates und die Begründung der wissenschaftlichen Medizin, Berlino 1938; id., Hippokrates, in Die Antike, XV, 1939, p. i ss.; G. Becatti, Il ritratto di Ippocrate, in Rend. Pont. Acc., XXI, 1945-46, pp. 123-141; M. Guarducci, in Rend. Pont. Acc., XXI, 1945-46, pp. 143-149 (sull'icrizione); L. Curtius, in Röm. Mitt., LIX, 1944 (1948), pp. 25-30; Ch. Picard, in Comptes Rendus Acad. Inscr. Bell. Lettres, 1947, pp. 317-336; P. Mingazzini, Ippocrate o Pindaro?, in Rend. Pont. Acc., XXV-XXVI, 1949-1950, pp. 33-35; R. Meiggs, Ostia, Oxford 1960, pp. 87, 468. Per la statua del museo di Coo: L. Laurenzi, in Clara Rhodos, V, 2, 1932, pp. 71-74, tavv. I-III. Per il mosaico: L. Morricone, in Boll. d'Arte, 1950, p. 317, fig. 82.