ipertermia
Aumento della temperatura corporea oltre i limiti fisiologici (37 °C all’ascella, 37,5 °C nel retto) (➔ febbre).
Malattia genetica del muscolo striato che si manifesta con un grave quadro di catabolismo muscolare quando i soggetti predisposti vengono trattati con alcuni farmaci anestetici o miorilassanti (per es., anestetici alogenati e succinilcolina). Nei soggetti suscettibili, tali farmaci provocano una prolungata apertura dei canali cellulari per il calcio con un aumento della concentrazione dello ione nel citoplasma della fibrocellula muscolare. La conseguenza è una contrazione muscolare patologica con elevata produzione di calore, lattati, anidride carbonica, perdita di ATP e compromissione dei processi metabolici cellulari. Clinicamente si manifesta con spasmi muscolari, difficoltà respiratorie, aritmie cardiache, e aumento della temperatura corporea anche oltre i 41 °C. Il trattamento consiste nell’immediata sospensione degli anestetici scatenanti la crisi, nel raffreddamento del corpo mediante infusione di soluzioni fredde, nel mantenimento delle funzioni vitali attraverso terapie rianimatorie.