Designer e imprenditore tedesco (Reichenau 1932 - Monaco di Baviera 2019). Dopo aver studiato grafica a Monaco di Baviera (1954-58), ha soggiornato per tre anni negli Stati Uniti, dove ha lavorato come grafico a New York e a San Francisco. La sua ricerca si è concentrata sugli apparecchi di illuminazione, interpretati come oggetti poetici capaci di creare suggestioni attraverso il coinvolgimento emotivo dell'utente. Progettista e produttore delle proprie lampade, M. ha abbinato alla ricerca formale una costante innovazione tipologica, ottenuta attraverso la sperimentazione di nuovi materiali e meccanismi ottici. In concomitanza con il progetto della lampada Bulb (1966), l'archetipo della lampadina che raddoppiandosi diventa lampada, ha fondato l'azienda Design M, divenuta poi la Ingo Maurer GmbH. Ha ricevuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo, tra cui i Design Prize, nel 1999, dalla città di Monaco e, nel 2000, dalla città di Barcellona, e il Georg Jensen Prize, nel 2003. Fra le mostre dedicate alla sua opera si ricordano: Ingo Maurer Lumière aha SoSo (Parigi, 1986); Design... ?? - − !! Illuminazione di Ingo Maurer e del suo team/commando (San Pietroburgo, 1992); Ingo Maurer: Arbeiten mit Licht (Monaco di Baviera, 1993); Tales of light (Colonia, 1998); Ingo Maurer. Passiò per la Llum (Barcellona, 2001); Ephemer Visionär Ingo Maurer. Licht (Francoforte, 2002). È stato il curatore del volume International design yearbook (2000-01). Tra le lampade da lui disegnate si ricordano: Ilios e il sistema Ya Ya Ho (1984); Tijuca system (1986); It's Tatitime e Mousier Hülot (1991) con R. Arad; lampadario Birds birds birds e Lucellino (1992); The MaMoNouchies, Oskar e LED (1998); Max.Mover e Holonzki (2000); El.E.Dee2001 (2001); Threesome (2006).