meccanica (o metalmeccanica), industria
meccanica (o metalmeccanica), industria Insieme di attività produttive, rivolte alla realizzazione di componenti o beni finali in metallo, o di macchine per la produzione di beni finali. L’industria m. comprende il comparto dei mezzi di trasporto (autoveicoli, veicoli commerciali, movimento terra, cicli e motocicli, navi, treni e mezzi a guida vincolata, aerei e aerospazio), il settore degli elettrodomestici, quello delle macchine di produzione, le macchine di confezionamento di beni di consumo, le attività di carpenteria, di realizzazione degli utensili di produzione, motori e macchine per produrre energia e fabbricare armamenti.
L’industria m. fu alla base della crescita del sistema industriale italiano, dalla fine del 19° sec. alla Prima guerra mondiale. Nella lunga fase dominata dalla produzione tessile e dal vapore si svilupparono imprese volte alla realizzazione delle macchine necessarie alla produzione di merci e macchine necessarie alla produzione di vapore. Tali imprese assunsero importanza crescente perché, proprio in queste macchine, si concentrò l’evoluzione tecnologica, al punto che queste determinarono un sostanziale mutamento nell’organizzazione della produzione, con la linearizzazione dei processi produttivi e i vantaggi di produzione connessi con la grande dimensione. Con la produzione di veicoli a motore in grandi volumi, l’intero comparto conobbe un salto organizzativo. Il fordismo (➔) organizzò la produzione secondo una sequenza prestabilita di fasi e mansioni operative, al fine di massimizzare le economie di scala, per la produzione di beni complessi non differenziati.
Era fondamentale, per lo sviluppo del settore, l’attività di uniformazione e standardizzazione delle macchine e dei prodotti, così da poter ottenere parti e componenti fra loro compatibili. Il Comitato per l’unificazione dell’industria meccanica italiana (UNI) nacque a questo scopo nel 1921.
Con la Prima guerra mondiale l’industria degli armamenti, degli autoveicoli, delle produzioni navali e anche delle nascenti produzioni aeree, oltre che le industrie di macchine utensili, ebbe una netta accelerazione. Questa tendenza, dopo la crisi degli anni 1930, continuò fino alla Seconda guerra mondiale e poi, con il fenomeno della motorizzazione di massa che ha trainato la crescita occidentale, proseguì fino agli anni 1970. L’instabilità successiva portò a una profonda mutazione nell’organizzazione: si richiedeva capacità di differenziare le produzioni, sia pure mantenendo i vantaggi di dimensione connessi con elevati volumi produttivi. Si sviluppò da allora un comparto, straordinariamente dinamico, di sistemi di produzione e confezionamento a controllo numerico (sfociato poi nella meccatronica: connubio fra meccanica ed elettronica), in grado di aderire ai bisogni dei produttori di beni finali. Questo comparto ha trovato proprio in Italia uno dei punti di eccellenza a livello mondiale. Nel 2011 i prodotti dell’industria m. rappresentavano oltre la metà delle esportazioni italiane.