IMPRUNETA (A. T., 24-25-26)
Paese della Toscana, nella provincia di Firenze: sorge in ridente posizione sulle alture che separano la valle della Greve da quella dell'Ema, a 275 m. s. m., a 9 km. a sud di Firenze, con 2538 ab. nel 1921. Si ritiene che il paese avesse origine, o almeno sviluppo, dal santuario che accoglie un'antica e assai venerata immagine della Vergine; sorto in mezzo alle pinete che ricoprivano e ancora in parte ricoprono quella zona collinosa, onde il nome di "In Pineta", corrotto poi nella forma attuale. Impruneta fu già frazione del comune del Galluzzo, da cui venne distaccata ed eretta in comune autonomo per R. D. del 1° novembre 1928, con un territorio di 49,27 kmq. e una popolazione che al censimento del 1931 risultò di 10.464 ab. (1921: 9.649 ab.). È fiorente centro e mercato agricolo e industriale (fabbricazione delle terre cotte), con fiera molto reputata.
Monumenti. - La chiesa collegiata di S. Maria Impruneta, consacrata nel 1054 (secondo un'iscrizione sotto il portico), conserva della primitiva costruzione soltanto avanzi della cripta, essendo stata più volte trasformata e rimaneggiata. La fronte si presenta pittorescamente col portico del 1634, fiancheggiata dall'alto campanile, che mantiene le forme del sec. XIII. L'interno a una sola navata nelle linee generali ci appare con l'aspetto conferitogli dal rimaneggiamento del 1593: ha l'altare maggiore di marmi bianchi e neri del sec. XIII, ma soprattutto si abbellisce delle due cappelle della Madonna e della Croce, a forma di tempietto, erette intorno alla metà del sec. XV su disegno di Michelozzo e con le decorazioni in terracotta policromata di Luca della Robbia. Di Luca sono nelle cappelle anche i due tabernacoli, l'uno per la veneratissima immagine della Madonna - una tavola di maniera bizantina - con le figure in terracotta dei Ss. Pietro e Luca, l'altro per la reliquia della Croce con le figure del Battista e di S. Romolo; inoltre un tabernacolo col Crocifisso fra la Vergine e S. Giovanni, a bassorilievo. Altre pregevoli opere d'arte ha la chiesa: un polittico del 1375 (sull'altare maggiore) di Pietro Nelli e Tommaso del Mazza, alcuni buoni dipinti fiorentini del sec. XVI e dei primi del XVII, un Crocifisso in bronzo attribuito al Giambologna, corali miniati, ecc. Dei due chiostri uno ha nel portico e nella loggia sovrapposta le forme trecentesche, l'altro del sec. XVII.
Bibl.: G. Carocci, Il Comune del Galluzzo, Firenze 1892, p. 151 segg. (oltre a pubblicazioni e a notizie intorno alle singole opere d'arte).