TARDITI, Ildefonso
– Nacque nel 1704 (o nel 1709) a Mondovì, in provincia di Cuneo. Non si hanno notizie della sua famiglia e scarse sono quelle sugli anni della formazione.
In seguito a un periodo di noviziato svolto presso la sede degli scolopi a S. Lorenzo in Borgo, entrò ufficialmente a fare parte dell’Ordine fondato a Roma nel 1617 da Giuseppe Calasanzio (1556/1557-1648). Durante i suoi anni a servizio fu nominato assistente generale e si occupò principalmente dell’educazione dei giovani del collegio Nazareno, fondato a Roma sempre da Calasanzio nel 1630.
Successivamente, divenne rettore del Pontificio Collegio urbano De Propaganda Fide a Roma, dove prestò servizio dal dicembre del 1744 fino al 1771. Il 3 dicembre 1744, infatti, Benedetto XIV lo aveva nominato rettore. Nel documento contenente la designazione ufficiale (Archivio storico de Propaganda Fide, Collegio Urbano, vol. VII, cc. 238-240) il pontefice espresse le motivazioni che lo portarono a scegliere il padre delle scuole pie come direttore dell’istituto. Tra esse è bene ricordare innanzitutto il fatto che Tarditi si fosse occupato, in precedenza, dell’educazione degli studenti del collegio Nazareno e che avesse, quindi, una certa familiarità con la formazione dei giovani; inoltre il papa sostenne che Tarditi possedesse ammirevoli qualità e costumi esemplari.
Durante il suo operato presso il Collegio Urbano Tarditi, definito in tutte le fonti consultate «Ildefonso di S. Carlo delle Scuole Pie», approvò un nuovo regolamento dopo soli due anni dall’inizio dell’incarico, ovvero nel 1746. Si rese conto, infatti, che gli alunni impiegavano troppo tempo per concludere il loro percorso di studi e di questo risentivano anche le missioni, che avevano bisogno di nuove figure da impiegare. Fu per questo che cercò di allineare il percorso di formazione a quello degli altri collegi, riducendo a due anni gli studi di filosofia e retorica e impegnando gli alunni dell’ultimo anno ad aiutare i giovani appena arrivati in istituto.
Oltre a essere stato assistente generale e rettore, a Tarditi venne affidata l’educazione di importanti personalità. Lo si ritenne degno di questi ruoli in quanto si riconobbe in lui l’espressione della vocazione pedagogica degli scolopi. Si occupò dell’educazione di Carlo Eduardo Luigi Giovanni Casimiro Silvestro Maria Stuart principe di Galles, detto il Giovane Pretendente, e del cardinale Enrico Benedetto Maria Clemente Stuart, duca di York, entrambi figli di Giacomo III d’Inghilterra.
Durante il rettorato di Tarditi Benedetto XIV, avendone riconosciuto i grandi meriti, gli conferì il compito di tradurre in lingua latina i suoi Editti, le sue Notificazioni e le Lettere pastorali. Le opere vennero pubblicate a Roma nel 1748 a cura del gesuita Emanuel de Azevedo.
Tarditi si occupò, inoltre, della pubblicazione della biografia del cardinale Giovanni Bona (1609-1674), concentrandosi principalmente sulle lettere dello stesso. In Vita del giovane egiziano Albucher Bisciarah (1838), ovvero l’opera biografica di padre Bisciarah il quale fu alunno del Collegio Urbano, il curatore del testo Antonio Bresciani sostenne che il manoscritto su cui si basa la biografia da lui curata fosse stato redatto da Tarditi. Egli, infatti, nonostante non conoscesse di persona Bisciarah, ne volle raccontare i meriti e desiderò tenerne viva la memoria.
Nel 1771, dopo aver concluso il suo periodo di rettorato nel Collegio Urbano, Tarditi si ritirò nella casa dove aveva frequentato il noviziato a S. Lorenzo in Borgo. Qui spirò il 30 novembre 1790.
Fonti e Bibl.: Città del Vaticano, Archivio storico De Propaganda Fide, Collegio Urbano, voll. 7-9; Miscellanea 4, Miscellanea 5, Miscellanea 8; Relazione del Trasporto dello Stendardo di S. Giuseppe Calasanzio, Roma 1767.
F.S. De Feller, Dizionario storico ossia Storia compendiata, Venezia 1833, p. 192; Padri Richard e Giraud, Biblioteca Sacra ovvero Dizionario universale delle Scienze ecclesiastiche, XVIII, Milano 1837, p. 392; A. Bresciani, Vita del giovane Albucher Bisciarah, Torino 1840, p. 22; Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il re di Sardegna, a cura di G. Casalis, Torino 1842, p. 778; F. Scifoni, Dizionario biografico universale, III, Firenze 1845, p. 292.