BALSAMO (Balsamone), Ignazio (al secolo Ercole)
Nacque a Trani (secondo il Minieri Riccio, a Specchia) nel 1543, da agiata famiglia.
Il 5 marzo 1561 fu accolto come novizio nella Compagnia di Gesù, a Napoli, dal padre Alfonso Salmerón. Dopo aver insegnato a Napoli e a Roma filosofia, teologia scolastica e morale, fu inviato in Francia, dove fu successivamente professore a Tournon di materie letterarie, filosofiche e teologiche, prefetto dei novizi nel collegio di Avignone, direttore di coscienza a Tolosa per sedici anni e a Limoges per diciassette. Qui si spense il 2 ott. 1618.
Era ricercatissimo come direttore spirituale, specialmente dai nobili, molti dei quali ricondusse sulla via della fede. A proposito della sua modestia si narra che Enrico IV, passando per Limoges, volesse personalmente conoscere il famoso gesuita. Alla richiesta del re di esprimere un desiderio, il B. chiese che fosse festeggiato in Francia il giorno della nascita di s. Luigi: voto che fu esaudito da Luigi XIII.
Scrisse, oltre ad alcune operette di carattere ascetico composte in latino, francese e fiammingo, ch'egli lasciò manoscritte e non ci sono pervenute, due trattati pubblicati per la prima volta nel 1601 e ristampati nel 1606 a Douai col titolo di Instruction pour bien prier et méditer. Distinguée en trente-six chapitres. Avee les enseignements pour estre bon Religieux. Nel 1607 i due opuscoli apparivano in fiammingo ad Anversa, e nel 1612 in latino a Colonia (De perfectione religiosa et de vera recte orandi et meditandi methodo, in gratiam perfectionis et pietatis amantium). Successivamente furono uniti al De vita religiosa instituenda di Alvarez de Paz (1614, 1624) e ad alcuni opuscoli del padre Sucquet (1627).
I due scritti del B., destinati all'edificazione dei novizi, contengono liste di autori di spiritualìtà, di origine diversa, tra i quali predominano gli italiani (viene consigliata tra l'altro l'opera di una monaca di Cremona: Essercitii particolari d'una serva del Signor, 1577). La loro diffusione testimonia il successo dell'innesto tentato dal B. di correnti di spiritualità estranee alle tradizioni dei gesuiti francesi. In particolare, è stata sottolineata l'importanza dell'influsso dei B. su J.-J. Balole (cfr. A. Valensin, Une étude synthétique de la vie intérieure au début du XVIIe siècle, in Revue d'ascétique et de mystique, II[1921], pp. 162 s.).
Bibl.: P. Alegambe, Bibliotheca Scriptorum Societatis Iesu, Antverpiae 1643, pp. 215 s.; N. Toppi, Biblioteca Napoletana, Napoli 1678, p. 184; G. A. Patrignani, Menologio di pie memorie d'alcuni religiosi della Compagnia di Gesù, Venezia 1730, IV, pp. 9 s.; J. Cordara, Historiae Societatis Iesu, pars sexta, 1, Romae 1750, p. 158; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 1, Brescia 1758, p. 192; E. D'Afflitto, Memorie degli scrittori del Regno di Napoli, II, Napoli 1794, p. 19; C. Minieri Riccio, Notizie biogr. e bibl. degli scrittori napoletani fioriti nel sec. XVII, Milano-Napoli-Pisa 1875, p. 2; C. Villani, Scrittori ed artisti pugliesi antichi, moderni e contemporanei, Trani 1904, pp. 97 s.; H. Fouqueray, Histoire de la Compagnie de Jésus en France des origines à la suppression (1528-1762). 1. Les origines et les premières luttes (1528-1575), Paris 1910, p. 490; J. de Guibert, La spiritualité de la Compagnie de Jésus. Esquisse historique, Rome 1953, pp. 206, n. 86, 264, n. 107; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VI, col. 419; Dict. de spiritualité, I, coll. 1209 s.