CENTI, Iacopo
Figlio di Giovanni, fu battezzato a Pistoia il 31 marzo 1504 (Arch. di Stato di Pistoia, Archivio comunale, Franchi, Familiario, vol. VII, c. 14v) . Pittore, gli viene riferita, per errore dovuto ad omonimia, l'informazione (Tolomei e altri) che lo faceva canonico del duomo di Pistoia e già nel 1497 rettore di S. Bartolomeo dell'Alpi. Un altro equivoco relativo alla sua attività giovanile - lo si diceva allievo di Paolo Veronese - è dissipato dall'essere Sebastiano Vini, suo maestro e collaboratore, noto come Bastiano "Veronese".
Viceversa non si può motivatamente negare a questo pittore - che ci è noto attraverso un corpus alquanto esiguo - anche una attività scultoria, illustrata per la prima volta da un cronista contemporaneo, Domenico Mellini (1566): il C. (che vien detto "da Pistoia") è nominato come autore di due formelle di bassorilievo, modellate in terra e dorate, raffiguranti l'Epifania e l'Assunzione, eseguite per il battente destro della porta del duomo di Firenze, nell'ambito degli apparati predisposti per le nozze di Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria, nel 1565. E ci pare significativa di una certa fama del C. non soltanto la solennità dell'occasione e l'importanza del luogo dove fu chiamato ad intervenire, ma anche la serie degli artisti che lo affiancarono nell'impresa: fra i quali furono Giambologna, Vincenzo Danti, Vincenzo de' Rossi.
L'attività del C. come scultore è testimoniata anche da documenti pistoiesi, secondo i quali l'artista avrebbe avuto un contratto per eseguire ornamenti all'altare di S. Atto nella cattedrale, ora smembrato (15 marzo 1550: Arch. di Stato di Pistoia, Archivio Comunale, Opera di Sant'Iacopo, reg. XIII, 17, 1548/1558, cc. 49v-50r). Della sua opera scultoria non rimane tuttavia nulla.
Della sua opera pittorica rimangono pochi, modesti esempi inadeguati anche soltanto alla formulazione di un giudizio sommario circa le sue capacità. L'opera più nota, per merito della sua collocazione, è il dipinto inserito nello schienale del seggio vescovile posto al centro del coro ligneo nell'abside della cattedrale pistoiese: S. Zenone che distribuisce l'elemosina ai poveri (oliosu tavola). Una pala d'altare (Annunciazione) si trova nella prioria della SS. Annuiziata alla Chiesina, vicino Pistoia firmata con monogramma: Tolomei). Infine, nella pieve di S. Maria Assunta a Popiglio si trova una Circoncisione (oliosu tavola), databile 1567 secondo la testimonianza addotta da un manoscritto nell'archivio parrocchiale (Repertorio, 1976, con illustrazione).
Fonti e Bibl.: G. Vasari, Le Vite…,a cura di G. Milanesi, VIII, Firenze 1906, p. 620 e n. 1; D. Mellini, Descrizione dell'Entrata della Serenissima Reina Giovanna d'Austria e dell'apparato fatto in Firenze nella venuta e per le felicissime nozze di S. Altezza e dell'illustrissimo et Excellentissimo S. Don Francesco de'Medici ..., Firenze 1566, p. 131; F. Tolomei, Guida di Pistoia…, Pistoia 1821, pp. 28, 59, 159, 160; P. Zani, Encicl. metodica ... delle Belle Arti, I, 6, Parma 1820, p. 126; G. Tigri, Pistoia e il suo territorio. Pescia e i suoi dintorni, Pistoia 1854, p. 328; A. Mazzanti, L'antico castello e la pieve di Popiglio, Pistoia 1926, p. 24; A. Chiappelli, A quale famiglia appartenne M.º Jacopo da Pistoia, allievo di Paolo Veronese?, in Bull. storico pistoiese,XXIX (1927), pp. 15-18; A. Chiti, Guida storico-critica di Pistoia, Pescia 1931, p. 78; P. Ginori Conti, L'apparato per le nozze di Francesco de' Medici e di Giovanna d'Austria nelle narraz. del tempo e da lettere inedite di V. Borghini e di G. Vasari…, Firenze 1936, pp. 40, 129, 133, 137, 144; Repertorio dei beni culturali delle province di Firenze e Pistoia, I, La Montagna pistoiese. Il patrim. artistico negli edifici di culto, Firenze 1976, p. 237 e ill. 28; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 285.