Filosofo e poeta ucraino (Černuchi, Poltava, 1722 - Ivanovka, od. Skovorodinovka, Char´kov, 1794). Insegnante e istitutore, viaggiò in diversi paesi europei; dal 1769 condusse una vita errabonda attraverso l'Ucraina. Come poeta lasciò circa trenta composizioni (1753-85) raccolte nella silloge Sad božestvennych pesnej ("Il giardino delle canzoni divine"), dove si alternano ispirazione metafisica e toni popolari; alcuni canti e favole in versi, per lo più in latino; e la raccolta di favole in prosa Basny Char´kovskija ("Favole di Char´kov"). Pensatore profondamente originale, ma anche tortuoso e non privo di contraddizioni, affrontò nei suoi scritti il tema della conoscenza di sé stessi come primo momento nel cammino verso la conoscenza di Dio (Narkiss. Razglagol o tom: uznaj sebe "Narciso. Dialogo sul tema: conosci te stesso", 1769-70), la retta interpretazione dei simboli del creato (Razgavor, nazyvaemyj alfavit, ili bukvar´ mira "Dialogo intitolato l'alfabeto, o abbecedario del mondo", 1774) e della simbologia biblica (Žena Lotova "La moglie di Lot", 1780-88), superando nelle ultime opere (Blagarodnyj Erodii "Erode grato", 1787) l'apparente dualismo tra mondo visibile e invisibile attraverso l'affermazione della presenza di Dio in tutte le cose.