Hokusai
Il pittore della vita che fluttua
Hokusai è uno dei più celebri artisti giapponesi. Nelle sue stampe egli ha rappresentato la società del suo tempo, i paesaggi e le persone della sua epoca, raffigurando il Giappone del 19° secolo in tutte le sue sfaccettature. Egli è considerato uno dei più raffinati rappresentanti della scuola pittorica chiamata Ukiyo-e, parola che significa "immagini del mondo fluttuante"
Hokusai (letteralmente "studio della stella polare") è il nome d'arte che l'artista giapponese Katsushika Sori sceglie all'età di 34 anni per firmare le stampe da lui realizzate (incisione). La stella polare, oltre a essere un simbolo di buon auspicio per una brillante carriera, è anche la figura in cui si è incarnata la divinità buddista Myoken, venerata da Hokusai fin dalla nascita. Il maestro, perciò, sceglie questo nome d'arte augurandosi una fiorente attività artistica e segnando l'inizio di un nuovo periodo della sua vita. Durante la sua lunga carriera, comunque, utilizzerà numerosi altri pseudonimi.
Nelle sue opere il grande artista giapponese interpreta il mondo in cui vive attraverso un sapiente uso dei colori, traendo profitto sia dalla pittura tradizionale giapponese sia dall'arte occidentale. I temi delle sue stampe spaziano dalle bellezze paesaggistiche e naturalistiche della sua terra ai personaggi famosi della tradizione (come l'antico poeta cinese Li Bai, venerato dai grandi scrittori giapponesi del Settecento), dai corpi sinuosi di belle cortigiane nei quartieri di piacere alle visioni di mostri e spettri raffigurati in maniera grottesca o comica, talvolta coinvolti in bizzarri amplessi con figure umane.
Hokusai è nato nel 1760, quando il Giappone era governato dai Tokugawa, una famiglia di shogun (capi militari) che aveva stabilito il proprio quartiere generale a Edo, l'attuale Tokyo. Nella seconda metà del Settecento il Giappone viveva una pacifica fase di crescita ed Edo era una città ricca e fiorente. La vita cittadina era frenetica e vivace, teatri e negozi alla moda nascevano in ogni parte della città e molti erano gli uomini che trascorrevano le proprie giornate nei quartieri di piacere allietati dalla musica di uno shamisen (strumento a corda) suonato da belle geishe (letteralmente "donne esperte nelle arti"). La città di Edo viene spesso raffigurata da Hokusai nelle sue stampe, insieme alle persone che la abitano, alle loro abitudini e alle loro tradizioni.
Ma Hokusai è interessato anche a rappresentare paesaggi di campagna, fiori e uccelli dai colori sgargianti, contadini o pescatori intenti ai loro lavori quotidiani. Nelle sue opere appaiono canarini tra peonie, tigri rivolte verso la luna piena e falchi in volo. E accanto a tutto ciò vi si trovano anche panorami suggestivi osservati durante i frequenti viaggi e pellegrinaggi che Hokusai ha svolto in tutta la sua vita.
Proprio in seguito a uno di questi viaggi, intorno al 1830, Hokusai ha raffigurato La grande onda presso la costa di Kanagawa, l'opera più nota di tutta la sua produzione. La stampa fa parte di una serie di immagini dal titolo Le trentasei vedute del monte Fuji, in cui è raffigurata la montagna sacra giapponese in 36 scene differenti. Nella Grande onda il monte Fuji appare in lontananza coperto dalle frange di un'immensa onda che sta inghiottendo una barca di pescatori in balia dei flutti di un mare in tempesta. La terraferma, rappresentata dal monte Fuji all'orizzonte, è soltanto un miraggio lontano e gli uomini all'interno della barca non sono che minuscole figure in preda a un mare agitato. L'abilità di Hokusai in questa stampa risiede nella raffigurazione della natura che appare come una forza violenta, pronta a inghiottire gli uomini, in contrasto con l'indifferenza della lontana montagna.
Il Fuji è anche il soggetto principale di un'altra famosa stampa dal titolo Tempesta sotto la cima, in cui la montagna sacra appare in tutto il suo splendore nel momento in cui è in corso un temporale. In quest'opera le variazioni cromatiche e il leggero tratto del pennello, che delinea il monte e descrive le nuvole arricciate, creano un'immagine talmente concreta da superare i limiti della bidimensionalità della stampa.
Pochi sanno che i moderni manga (i fumetti giapponesi) hanno origine dai numerosi bozzetti disegnati da Hokusai e pubblicati in 13 volumetti dal 1814 fino al 1849, anno della sua morte.
Questi libriccini, conosciuti con il nome di Hokusai manga ("schizzi sparsi di Hokusai"), sono considerati gli antenati degli attuali fumetti. In questi bozzetti l'artista si è cimentato nella realizzazione di scene quotidiane e nella rappresentazione di personaggi e animali raffigurati nelle pose e nelle attività più bizzarre. Hokusai ha realizzato questi disegni per studiare i movimenti delle masse muscolari in modo da raffigurare dei corpi perfetti.
In una serie di questi schizzi Hokusai ha rappresentato alcuni lottatori di sumo in allenamento. Attraverso i loro corpi ben definiti egli è riuscito a mettere in evidenza la forza e il vigore e attraverso i loro gesti ha mostrato anche la solennità dei movimenti.
La fama degli Hokusai manga è stata così grande che i suoi bozzetti sono stati imitati per anni dagli artisti suoi discepoli.
Poco tempo dopo la morte di Hokusai, le sue opere sono diventate famose in tutta l'Europa. Molti artisti francesi nell'Ottocento si sono appassionati alle stampe realizzate dal maestro giapponese e le hanno collezionate. Alcune di queste stampe sono state inizialmente conosciute perché venivano usate come carta per imballaggio di oggetti preziosi spediti dal Giappone in Francia; in seguito venivano richieste come speciali cartoline di luoghi esotici. Artisti come Monet, Van Gogh e Gauguin ne sono rimasti attratti e hanno cominciato a riprodurle e a imitarle, in modo da far rivivere nei loro quadri lo stile del maestro.
In breve tempo le opere di Hokusai hanno influenzato non solo le arti figurative, ma anche la musica. Debussy nel 1905 ha realizzato tre schizzi sinfonici intitolati La mer ("Il mare") ispirandosi, tra l'altro, anche all'immagine della Grande onda.
La fama del maestro Hokusai è viva ancora oggi. Sono tanti, infatti, gli artisti e i mangaka ("disegnatori di manga") che ancora si ispirano ai suoi bozzetti per la realizzazione di fumetti e film di animazione.
Dal 17° al 19° secolo, in Giappone si è sviluppata una corrente artistica conosciuta con il nome di Ukiyo-e ("immagini del mondo fluttuante", cioè pittura del mondo che passa, del mondo attuale). Con questo termine si indicano le opere che ritraggono scene e personaggi della vita quotidiana, e quindi le mode passeggere e i gusti mutevoli degli abitanti del Giappone durante il periodo Edo (1603-1868). I pittori del tempo si sono serviti delle stampe per esprimere la loro arte ironica ed eccentrica e hanno realizzato immagini assai vive della loro società giocosa e frivola, degli attori di teatro famosi e delle cortigiane affascinanti. Le stampe in quegli anni avevano raggiunto un livello tecnico incomparabile, erano vendute in migliaia di copie e contribuivano così alla rapida diffusione di tendenze e mode fra la popolazione del tempo, alimentando quel particolare gusto borghese di fluttuare nel piacere.
Utamaro, Hokusai e Hiroshige sono tra i più famosi artisti dell'Ukiyo-e.
All'età di 74 anni Hokusai, in una sua stampa, ha lasciato una sorta di 'testamento spirituale' in cui afferma che soltanto all'età di cento anni la sua capacità di dipingere avrebbe raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso e solo a centodieci ogni linea e ogni punto dei suoi disegni avrebbero vissuto di vita propria. Purtroppo il maestro è morto a 89 anni e non ha potuto vedere realizzata questa previsione. Ha continuato, tuttavia, a dipingere fino agli ultimi giorni della sua vita e, proprio in riferimento a questa lunga passione per l'arte, in età avanzata si è definito "il vecchio pazzo per la pittura".