HIDALGO (A. T., 148)
Stato del Messico centrale; confina con gli stati di Querétaro, San Luis Potosí, Veracruz, Puebla, Tlaxcala e Messico. Il suo territorio di 20.884 kmq. comprende un lembo dell'altipiano messicano e un tratto della Sierra Madre Orientale che lo limita a E. L'altipiano raggiunge i 2500 m. circa nella parte meridionale dello stato, e va abbassandosi verso N.; lo incidono profonde vallate, e non vi mancano ampî e fertili piani alti per lo più oltre 2000 m. e assai popolosi (vega di Metztitlán, valle di Tulancingo, piane di Tula, di Apam, ecc.).
Il clima è caldo e umido nelle regioni basse ai piedi della Sierra Madre, temperato e piuttosto arido sull'altipiano, dove, mediante importanti opere irrigatorie, si coltivano specialmente granturco e grano. Nello stato di Hidalgo hanno importanza ragguardevole le ricchezze minerarie. Presso Pachuca, la capitale, e nella zona di Real del Monte si sfruttano miniere d'argento e d'oro; per la produzione di questi minerali l'Hidalgo è ai primissimi posti fra gli stati messicani (circa 700.000 kg. annuali d'argento e 3-4000 d'oro). Notevole è pure la produzione del rame e soprattutto quella del piombo. Delle industrie sono da ricordare le fabbriche di filati e di tessuti di Tulancingo.
La popolazione (646.000 ab. nel 1910, 674.000 nel 1930) è quasi tutta cattolica e costituita per oltre la metà da Meticci, per il 40% da Indiani puri e per il 9% da Bianchi. Gl'Indiani sono Otomi nella parte occidentale e sud-occidentale, Huastechi a N. e a NE., Toltechi e Nahua nel resto.
Capitale dello stato è Pachuca, città salubre e ricca, situata a 2446 m. s. m. a 84 km. da Messico, con 40.300 ab. (1930). Altri centri ragguardevoli sono Real del Monte (9700 ab.) e Tulancingo (10.800 ab.). Le vie di comunicazione sono sviluppate sufficientemente solo nella parte meridionale.