Grice ⟨ġràis⟩, Herbert Paul. - Filosofo inglese del linguaggio (Birmingham 1913 - Berkeley 1988). Esponente della "filosofia del linguaggio ordinario", ha contribuito sostanzialmente allo sviluppo della scienza della comunicazione elaborando alcune teorie, soprattutto nel campo delle analisi pragmatiche del linguaggio, che hanno influito su studiosi quali P. F. Strawson, J. Searle e D. Davidson e sono tuttora al centro dell'interesse di filosofi e linguisti. Tra di esse appare centrale quella sui meccanismi di presupposizione che regolerebbero la comunicazione ("implicatura conversazionale").
Dalla fine degli anni Trenta professore nell'Università di Oxford, dal 1967 ha insegnato nell'Università della California a Berkeley. Esponente della "filosofia del linguaggio ordinario", ha sviluppato in modo originale alcune tesi dell'ultimo Wittgenstein e di J. L. Austin, fornendo contributi di rilievo nelle analisi pragmatiche del linguaggio, cioè nello studio del significato in connessione con la comunicazione e con il comportamento. In tale prospettiva, in contrasto con l'orientamento della semantica formale, ha sottolineato la connessione tra significato e psicologia, definendo il significato degli enunciati proferiti da un parlante nei termini del riconoscimento, da parte di un uditorio, delle intenzioni comunicative retrostanti al loro proferimento. Di particolare rilievo è inoltre la sua teoria dell'"implicatura conversazionale" (conversational implicature), tramite cui ha cercato di rendere conto della distinzione tra il significato convenzionale delle espressioni e ciò che i parlanti intendono comunicare utilizzando un'espressione linguistica in un dato contesto.
Autore di numerosi saggi, molti dei quali pubblicati in Studies in the way of words (1989; trad. it. Logica e conversazione. Saggi su intenzione, significato e comunicazione, 1993). Postume sono state pubblicate le raccolte di saggi Conception ofvalue (1991) e Aspects of reason (2001).