TAUBE, Henry
Chimico statunitense di origine canadese, nato a Neudorf (Saskatchewan) il 30 novembre 1915. Compì gli studi prima nell'università di Saskatchewan, dove conseguì il B.S. (1935) e il M.S. (1937), e poi all'università di California a Berkeley, dove ottenne il Ph.D. (1940), rimanendovi poi un anno come istruttore. Passò poi alla Cornell University (1941) e nello stesso anno assunse la cittadinanza statunitense. Nel 1946 si trasferì all'università di Chicago, dove divenne professore ordinario e capo del dipartimento di Chimica (1956-59): nel 1962 passò alla Stanford University dove ugualmente fu capo del dipartimento di Chimica. Nel 1986 è stato nominato professore emerito. Nel 1983 a T. è stato conferito il premio Nobel per la chimica in ragione delle "ricerche sul meccanismo delle reazioni con trasferimento di elettroni, specie nei complessi metallici".
Le reazioni chimiche si suddividono in reazioni di sostituzione e in reazioni di ossido-riduzione, nelle quali ultime si ha trasferimento di elettroni. T. iniziò a interessarsi a questo problema quando la chimica cominciò a disporre di un nuovo, importante mezzo d'indagine: gli isotopi radioattivi artificiali, utilizzabili come traccianti nella misurazione della velocità di reazioni di ossido-riduzione. Le sue ricerche iniziarono con lo studio della solvatazione di ioni metallici, cioè della formazione di complessi costituiti dallo ione metallico che si circonda di molecole di acqua; queste molecole legate con forze deboli allo ione centrale possono essere scambiate con altre, dando origine a reazioni di scambio che dipendono in larga misura dalla configurazione elettronica dello ione metallico e del gruppo sostituente. Successivamente T. passò a studiare il meccanismo di riduzione, a opera del cromo, dello ione cobalto presente in complessi e ipotizzò che il passaggio di elettroni dal cromo al cobalto avvenisse attraverso la formazione di un complesso intermedio, a ponte, Co-Cl-Cr. Per studiare in maniera più approfondita il trasferimento di elettroni attraverso questi legami a ponte, insieme a C. Creutz, preparò complessi del rutenio, del tipo Ru(NH3)5−pirazina-Ru(NH3)5. Il ''complesso di Creutz-Taube'', contenente lo ione metallico in due diversi stati d'ossidazione, ha consentito lo studio della velocità e del meccanismo di trasferimento elettronico intramolecolare. Grazie alle ricerche sulla relazione fra velocità di sostituzione di atomi di ossigeno e struttura elettronica in metalli di transizione è stato possibile comprendere il sistema di idrossilazione cellulare e il sistema enzimatico del citocromo. Inoltre, T. e collaboratori hanno preparato complessi del tecnezio con ammine, entrati poi nell'uso come traccianti nella diagnosi di disturbi di organi interni. I meccanismi di trasferimento elettronico spiegano il meccanismo di semiconduzione in ossidi di elementi di transizione e quello di trasmissione di informazioni lungo una catena biologica.